In tempo di vendemmia dalle Marche una poesia su Valdobbiadene: “Mi sono sentito a casa”

Qualche giorno fa è giunta in redazione una email contenente una poesia che un giovane musicista e poeta marchigiano ha voluto dedicare a Valdobbiadene. Fabio Strinati, l’autore dell’originalissimo componimento in versi di cui stiamo parlando, è un poeta, scrittore, pianista e compositore dai mille interessi e dalle numerose passioni.

Strinati nasce a San Severino Marche il 19 gennaio del 1983 e ora vive a Esanatoglia, un paesino della provincia di Macerata non lontano dai luoghi interessati dal recente terremoto che ha colpito pesantemente parte del territorio marchigiano. La sua prima passione è la musica e già a sette anni viene avviato allo studio del pianoforte. Sarà fondamentale per la sua formazione artistica l’incontro con il pianista Fabrizio Ottaviucci, grande interprete della musica contemporanea internazionale.

Strinati decide di dedicarsi in maniera continuativa alla scrittura, con un focus specifico sulla poesia, dal 2014. Il suo primo libro di poesie, uscito nel mese di ottobre 2014, si intitola “Pensieri nello scrigno. Nelle spighe di grano è il ritmo” (raccolta di poesie pubblicata con la casa editrice ed associazione culturale “Il Foglio Letterario”), libro che poi è stato trasposto in uno spettacolo teatrale.

Alla domanda sul perché abbia deciso di dedicare alla cittadina del Prosecco una poesia, Strinati risponde : “Mi rendo conto che è praticamente impossibile che, attraverso uno strumento seppur nobilissimo come la poesia, si possa esprimere la grandezza di un territorio straordinario come il vostro. Ho voluto comunque omaggiare Valdobbiadene con i miei versi perché da voi mi sono sentito a casa e ho potuto godere della tranquillità e della pace che la vostra natura, mirabilmente rappresentata dai vostri splendidi colli, mi ha saputo trasmettere”.

“Il Veneto – continua Strinati – è una regione che mi ha colpito ed affascinato molto durante i periodi in cui ho avuto la fortuna di visitarla. Tanti luoghi mi sono rimasti nel cuore ma Valdobbiadene mi è entrata proprio nell’anima e il caso ha voluto che, quando qualche mese fa stavo sistemando alcuni appunti di viaggio, mi sia imbattuto in una poesia che avevo scritto proprio durante una mia visita alla vostra cittadina”.

Strinati ha avuto un primo riconoscimento, per il suo talento poetico, nel 2015, proprio in Veneto in occasione dell’ottava rassegna del Festival di poesia “FlussiDiversi, poesia e poeti di Alpe Adria”  di Caorle. Questo suo componimento poetico, “Valdobbiadene è un nettare”, riportato di seguito, vogliamo immaginare possa essere un augurio per tutti i valdobbiadenesi impegnati nella vendemmia 2018.

Col profumo di vendemmia
e un accenno d’aria, tutto si spreme e tutto si perde
quando nelle vie si comprimono
gli amori in un succo che scende nell’anima mia
e in te, quel sentire che s’affanna, che si sente
che sembra un cuore che pompa vigne d’ossigeno
e in ebollizione nel tuo punto interno
che mi ricorda odor di tana e una caverna lunga;
sento poi il respiro di capanna,
che sprofonda dentro il mio calore in tasca, e nel petto,
un lembo di Veneto che ha valore e indubbie
le sacre valenze, quel colore d’uva che inebria l’attimo
che mi cattura i sensi e nel cielo la manna
che tutto tocca che nel momento si disperde.


Fabio Strinati

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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