“Valdobbiadene è Valdobbiadene, Cison è Cison”: reazioni al video “macedonia” dell’Arca di Noè

“No se pol nominar Valdobbiadene e far veder Cison! Le do arte diversi”: non sono mancati commenti social di questo tipo dopo l’uscita del servizio di oggi dell’Arca di Noè, nota trasmissione domenicale di Canale 5 che avrebbe dovuto parlare di Valdobbiadene.

In realtà, dopo aver raccontato le vicende di un tordo allevato in cattività a Valdobbiadene, nel video si è continuato a nominare la Patria del Prosecco Superiore mentre scorrevano immagini di Follina e Cison di Valmarino o storie di attività legate a questi due Comuni.

Parlare contemporaneamente della Vallata e di Valdobbiadene non è un delitto ma rischia di generare confusione nelle persone che non conoscono bene questi territori o, meglio, che li ricordano soprattutto per il prodotto principe del sito Unesco del paesaggio delle colline di Conegliano e Valdobbiadene.

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Non è la prima volta che la gente di questi luoghi rimane delusa da un servizio realizzato da trasmissioni televisive nazionali nelle varie comunità dell’Alta Marca Trevigiana, come avvenuto di recente sempre con Cison di Valmarino e Susegana, nominata solo di sfuggita come se la comunità fosse solo una parentesi del noto Castello di San Salvatore.

C’è anche chi non ci ha visto nulla di male in questa “macedonia di bellezza”, sottolineando che un ipotetico turista potrebbe partire da Valdobbiadene e farsi mezza giornata a Cison o Follina a cavallo.

I più ironici, infatti, hanno aggiunto che una persona “prima el se ferma a Valdobbiadene a far el pien e dopo el va a Cison”.

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Scherzi a parte, l’aspetto che dovrebbe spingere a una riflessione seria è la capacità di questo territorio di sapersi raccontare correttamente, valorizzando le specificità di ogni luogo senza limitarsi ad un simbolo unico, come lo è stato in passato il Prosecco, per rappresentare un’area ben più vasta.

Anche per la stessa Valdobbiadene, infatti, sarebbe riduttivo parlare solo di una zona o del centro del paese senza menzionare le frazioni, le borgate e gli ambienti naturali, molto diversi fra loro, che permettono al visitatore di spostarsi in poco tempo dal Parco del Piave di Bigolino al Monte Cesen, passando per le cantine sui colli o per le vie del centro storico.

Le piccole note di polemica di chi ha sfoderato un po’ di campanilismo sentendo parlare di Valdobbiadene mentre scorrevano le foto di Cison di Valmarino, in realtà, dovrebbero solo farci sorridere e ricordarci che abbiamo la fortuna di vivere in un sito unico nel suo genere, ora Patrimonio dell’Umanità.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: l’Arca di Noè).
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