A circa un mese dalle prime segnalazioni, sono ancora in corso le indagini avviate da Arpav Veneto e carabinieri Forestali sul torrente Teva, tra San Giovanni di Valdobbiadene e Colbertaldo di Vidor, in piena vendemmia.
Dalle prime informazioni, confermate dall’amministrazione comunale di Valdobbiadene e dai Forestali, era stata focalizzata l’attenzione sugli sversamenti irregolari di alcune cantine nelle acque del torrente, le quali avevano causato una grave moria di pesci.
Un caso di inquinamento ambientale che tende a ripetersi annualmente e che, lo scorso settembre, non è stato l’unico nell’alto Trevigiano. Episodi simili, infatti, sono stati segnalati in un canale di Col San Martino, nel torrente Soligo a Pieve di Soligo e anche nel Raboso tra Guia di Valdobbiadene e Col San Martino.
Il sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese, non è rimasto a guardare e mercoledì scorso ha emanato tre ordinanze in collaborazione con il servizio ambiente del Comune.
Una prima iniziativa che mira a porre un freno agli sversamenti non autorizzati e che costringe le cantine a dotarsi di infrastrutture a norma per garantire un’adeguata gestione dei propri scarichi.
Le ordinanze riguardano le vie Erizzo, Tessere e Follo, situate in località Villanova e nella frazione di Santo Stefano.
Il primo cittadino di Valdobbiadene, a riguardo, ha precisato: “I Carabinieri forestali stanno effettuando delle indagini sui corsi d’acqua, mentre il Comune sta svolgendo dei controlli tecnici sulle pratiche edilizie di reti fognarie e impianti di depurazione delle cantine. Non stiamo emettendo sanzioni penali, infatti la nostra attività e quella dei Forestali sono diverse, anche se parallele”.
Se l’attenzione delle istituzioni resta massima, le critiche dell’opinione pubblica verso i “cantinieri” sono in aumento.
Pubblichiamo, a tal proposito, una lettera di un nostro lettore pievigino:
Domenica 30 settembre ho partecipato alla bellissima marcia di Vidor con migliaia di podisti felici di passare una mattinata allegra e salutare nella natura.
Purtroppo durante il percorso tutti sono rimasti scandalizzati quando hanno costeggiato il torrente Teva. Il torrente è ora un’enorme vasca biologica piena di detergente e mucillagini.
Il letto è completamente rovinato da una melma grigia puzzolente. Non si riesce ad immaginare come questo corso d’acqua si potrà ripulire da solo ed in modo naturale.
Ho saputo che gli scarichi abusivi dei lavaggi delle cisterne di alcune aziende vinicole della zona vengono sversati continuamente da un mese e nessuno sa chi sia esattamente il responsabile.
Credo che, in attesa di risposte ufficiali sulle responsabilità, la gente del paese dovrebbe ribellarsi contro queste offese al proprio territorio e fare un’azione di perlustrazione a tappeto della zona fino a trovare questi esseri indegni.
(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
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