Valdobbiadene, etilometro tarato male, il sindaco Fregonese chiarisce: “Il risarcimento lo paga l’assicurazione, non il Comune”

Ha suscitato critiche tra i cittadini la causa giudiziaria persa la scorsa settimana dal Comune di Valdobbiadene contro un residente a cui erano state ritirate patente e automobile dopo un controllo dei Carabinieri di Valdobbiadene. Controllo svolto con un etilometro non revisionato e prestato loro dal Comune (qui l’articolo)

La sentenza della Corte d’Appello di Venezia, giovedì scorso, ha condannato l’ente locale a versare a R.B. un risarcimento di circa 10mila euro secondo quanto affermato dall’avvocato Fabio Giuggioli, legale del 47enne.

Una cifra che non torna al sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese, oltre al fatto che – a suo dire – il risarcimento non sarà pagato dal Comune ma dall’assicurazione dell’ente.

R.B., sottoposto a controllo mediante etilometro nell’agosto 2012, era stato fermato con un tasso alcolemico di 3.70 g/l, ma di lì a poche ore il 47enne di Valdobbiadene si era recato all’ospedale di Montebelluna per un accertamento mediante esami del sangue, che avevano fatto emergere un esito totalmente opposto, ossia 0,1 g/l.

Nel corso del procedimento penale il legale dell’uomo aveva prodotto una perizia tecnica sull’etilometro accertandone l’inaffidabilità per carenza di idonee manutenzioni e verifiche, oltre ad una perizia medico-legale del dottor Pedoja che evidenziava l’incompatibilità assoluta tra il dato dell’etilometro e quello ben più valido dell’accertamento con prelievo ematico effettuato di lì a poche ore.

La condanna nei confronti del Comune è inoltre legata al fatto che lo strumento era di proprietà della Provincia di Treviso, la quale aveva concesso l’etilometro in comodato d’uso al Comune di Valdobbiadene, il quale aveva a suo carico gli obblighi di manutenzione e di verifica. Cosa che non sarebbe avvenuta.

Il sindaco di Valdobbiadene questa sera, lunedì 22 marzo, ha voluto replicare a quanto da noi pubblicato: “Il fatto è accaduto nel 2012, circa un paio di anni prima dell’insediamento della mia amministrazione, pertanto non ho elementi diretti per poter commentare l’accaduto. Posso però specificare che le spese dell’appello sono state coperte dalla compagnia assicuratrice del Comune e non dal Comune stesso“.

“La lunga durata temporale che hanno richiesto i due gradi di giudizio è stata conseguenza del fatto che il danno per cui la controparte chiedeva la liquidazione era ben superiore a quanto offerto dalla compagnia assicuratrice – precisa Fregonese -, era stato inizialmente richiesto un risarcimento di oltre 25mila euro con l’atto introduttivo del giudizio d’appello”.

La sentenza finale della Corte d’Appello di Venezia ha stabilito che la somma da riconoscere come danno patito dalla controparte ammonta a 3.800 euro circa oltre agli interessi maturati dal 2012 a oggi, pari quindi a circa 4.100 euro, non quindi pari ai 10mila euro indicati nell’articolo – conclude il sindaco di Valdobbiadene -. Tale somma, come peraltro le ulteriori spese legali, sono a carico della compagnia assicuratrice ricorrente“.


(Foto: archivio Qdpnews.it).
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