Dopo la notizia della conclusione della vicenda che ha visto una privata cittadina valdobbiadenese ricorrere alla Commissione tributaria provinciale di Treviso contro il Comune di Valdobbiadene, per la notifica di alcuni avvisi per mancato versamento dell’Imu (e della Tasi) su terreni ritenuti edificabili quando la proprietaria aveva versato le imposte considerandoli agricoli, l’ente locale ha voluto chiarire alcuni aspetti della questione (vedi articolo).
La causa si è conclusa con una sentenza, emessa lo scorso 16 marzo, che imputava alla donna il solo pagamento per l’anno 2015, anche se il Comune aveva notificato avvisi per gli anni 2015/2016/2017/2018 per Imu su terreni considerati edificabili.
Contro questo provvedimento l’ente non è ricorso in appello e per questo la sentenza è diventata definitiva il 15 novembre scorso: secondo la proprietà, oltre a non incassare l’Imu “indebitamente” calcolata, il Comune ha perso un’annualità che la donna aveva offerto per una definizione bonaria della vicenda, senza trascurare le spese legali sostenute.
“L’amministrazione e gli uffici comunali preposti hanno sempre avuto la massima disponibilità verso le numerose vertenze della proprietà e hanno agito nel rispetto della legge e del “favor rei” previsto dallo Statuto del contribuente – spiegano dal Comune – Ne sono prova la revisione dei conteggi effettuata a suo favore, frutto non tanto di ‘conteggi sbagliati’, quanto piuttosto dell’esigenza di venire incontro alle ripetute richieste della proprietà”.
“A onor del vero – continuano -, è da sottolineare che la valorizzazione delle aree edificabili soggiace a molte variabili; pertanto ogni caso fa storia a sé. Come noto, per le aree fabbricabili non esiste una base imponibile chiara e indiscutibile, come invece accade per i fabbricati. È necessaria la volontà di entrambe le parti di addivenire ad una soluzione senza farne oggetto di strumentalizzazione. Non si intende entrare nel merito delle decisioni relative alla sentenza della Commissione Tributaria Provinciale, peraltro non del tutto a favore della proprietà”.
“Il Comune ha ritenuto congruo accettare la decisione dei giudici – concludono – La vertenza non aveva e non ha una valenza tale da far prendere in considerazione la possibilità di porre in atto ulteriori azioni legali che sarebbero solo frutto di inutili ed antieconomiche prese di posizione dalle quali l’amministrazione intende prendere le distanze. A riprova dell’atteggiamento tutt’altro che ostile dell’amministrazione comunale si fa presente che negli ultimi anni il numero dei contenziosi arrivati davanti alla Commissione tributaria provinciale non sono più di una unità all’anno. In molte annualità non c’è stato nessun ricorso”.
(Foto: per gentile concessione della proprietà).
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