In tempi record il “Guicciardini”, l’ex ospedale di Valdobbiadene chiuso dal 1999, è stato ripristinato per essere utilizzato nell’eventualità in cui il sistema sanitario del Veneto dovesse aver bisogno di nuovi posti letto per affrontare adeguatamente l’emergenza Coronavirus.
La pulizia e la sistemazione del grande “monoblocco” del nosocomio valdobbiadenese sono state affidate ai volontari della protezione civile Ana e dell’antincendio boschivo di Valdobbiadene e di altri Comuni, impegnati dallo scorso fine settimana in un grande lavoro seguito a distanza da tanti cittadini che non hanno voluto far mancare il loro sostegno e il loro incoraggiamento.
Sostegno giunto anche dalla Regione Veneto con l’assessore alla protezione civile, Gianpaolo Bottacin, arrivato oggi, giovedì 19 marzo 2020, per poter vedere direttamente la fine dei lavori.
Insieme al presidente dell’Ana (Associazione Nazionale Alpini), Sebastiano Favero, al sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese, al vicesindaco Tommaso Razzolini, e ai volontari della protezione civile Ana e dell’antincendio boschivo di Valdobbiadene, l’assessore Bottacin ha potuto constatare di persona le “ottime condizioni di salute” di un ospedale che in tanti avevano dato per spacciato e che, ora, potrebbe tornare a dare il suo contributo per la cura e per l’assistenza dei pazienti.
“Sono cinque i vecchi ospedali che sono stati ripristinati – ha spiegato l’assessore Gianpaolo Bottacin – che hanno coinvolto oltre 500 volontari perché qui dentro, oltre alle pulizie degli impianti, non c’erano i letti e quindi si è dovuto recuperare tanto materiale. Il volontariato coinvolto ha visto in prima linea l’Associazione Nazionale Alpini e i volontari dell’antincendio boschivo che hanno collaborato facendo sinergia anche con i gruppi territoriali”.
“Da qui in avanti saranno impegnati ancora – prosegue – perché c’è la distribuzione delle mascherine. Adesso stanno iniziando le consegne delle prime mascherine e ci sarà anche questa partita. Fondamentale l’apporto di tutti con uomini, donne e mezzi. Io qua sono entrato la prima volta venerdì mattina, avevamo chiesto di attivare 740 posti letto in più rispetto a quelli attuali in cinque siti diversi. Diciamo che in un paio sono già operativi al 100% e anche qui praticamente. Entro domani ci sarà la consegna alle Ulss”.
“Speriamo di non usarle mai – aggiunge l’assessore Bottacin – Noi dai primi giorni abbiamo seguito un modello matematico con 20 persone della Regione che lavorano su modelli matematici. Sapete che questo virus è molto contagioso, se ci sono delle azioni correttive la curva si abbassa. Questo dipende molto dalla risposta dei cittadini veneti”.
“I posti letto in Veneto di terapia intensiva erano 450, – sottolinea – adesso stanno diventando circa 830 e poi ci sono i posti letto per i malati Coronavirus che, fortunatamente, non richiedono le cure intensive. Diciamo che la Regione si è messa in campo per attivare, a scopo preventivo, quasi 3 mila posti letto in più”.
“Questo – conclude – perché, se c’è un picco di contagi, dobbiamo essere pronti. Loro sono stati bravissimi, ci hanno messo 4-5 giorni a fare tutto. Ma voi capite che è meglio farlo prima che trovarsi con le persone che arrivano in ospedale che non sai dove piazzarle. Cinque strutture che serviranno per le necessità che capiteranno in ogni territorio determinato. A seconda delle necessità saranno ricoverate persone con casistiche diverse. Siamo in guerra, qualora fosse necessario si potranno ospitare anche malati di Coronavirus”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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