Valdobbiadene, l’allarme incendio in via Garibaldi si rivela falso: uscita a vuoto per i Vigili del fuoco. Le conseguenze per chi annuncia pericoli inesistenti

Due mezzi dei Vigili del fuoco, persone allarmate in strada e automobilisti che hanno fermato i loro veicoli per capire cosa fosse successo: questo lo scenario che si è presentato in via Garibaldi a Valdobbiadene intorno alle ore 14 di oggi.

Da una prima ricostruzione dei fatti sembra che una persona, probabilmente minorenne, avesse chiamato i pompieri per segnalare un presunto incendio in un’abitazione.

Arrivati sul posto, invece, i Vigili del fuoco di Montebelluna hanno constatato che si trattava di un falso allarme e, intorno alle 14.15, sono tornati alla base.

Sconcertato il sindaco Luciano Fregonese, che ha visto i due camion dei pompieri arrivare in via Garibaldi e andare via dopo pochi minuti.

Senza parole gli stessi Vigili del fuoco che hanno confermato come, purtroppo, non sia la prima volta che succedono queste cose.

Dopo l’ultimo grave episodio di Caerano di San Marco, con l’incendio nella segheria De Zen (qui l’articolo), più di un cittadino ha riflettuto sul fatto che non sia opportuno scherzare con questi argomenti.

La speranza di chi rischia la vita per domare un incendio è che il fatto di oggi a Valdobbiadene rappresenti soltanto un’eccezione alla regola, perché le conseguenze di un procurato allarme sono pesanti.

Chi procura un allarme falso o sproporzionato provoca infatti un danno all’intera popolazione, compromettendo in modo particolare il corretto svolgimento del lavoro delle forze dell’ordine e delle altre autorità coinvolte, con il rischio di creare falsi allarmismi e notevoli disservizi.

L’articolo 658 del Codice penale recita: “Chiunque, annunziando disastri, infortuni o pericoli inesistenti, suscita allarme presso l’Autorità, o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da dieci euro a cinquecentosedici euro”.

Affinché ci possa essere la denuncia, è necessario che la notizia divulgata sia falsa e che sia idonea a creare panico sociale e a spingere le autorità ad intervenire.

In attesa di capire la dinamica dell’accaduto e le eventuali responsabilità, più di un cittadino si è sentito sollevato dal fatto che non fosse successo nulla di grave. In poco tempo la situazione è tornata alla normalità.

(Foto: Qdpnews.it ® Riproduzione riservata).
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