Valdobbiadene modello di residenzialità leggera: inaugurato un “social housing” in pieno centro storico

La volontà di riscoprirsi comunità nell’attenzione e nella cura verso i più deboli è stata alla base della decisione di far partire a Valdobbiadene una delle prime esperienze di “social housing” all’interno del distretto socio sanitario di Asolo. Proprio per questo, nel pomeriggio di venerdì 10 maggio 2019, si è tenuta l’inaugurazione di un “social housing” in un appartamento di via Parmesan, in pieno centro storico a Valdobbiadene, rimesso a nuovo per ospitare alcune donne intenzionate a tornare protagoniste della loro vita grazie al supporto e alla professionalità di chi le ha accompagnate nella riabilitazione.

L’obiettivo dell’housing sociale è quello di promuovere nuovi modelli abitativi dove mettere in pratica percorsi di vita in autonomia e di inclusione sociale a bassa intensità assistenziale per i soggetti più vulnerabili all’interno della società. L’iniziativa è stata fortemente voluta dalla cooperativa “Orchidea” che ha creduto in un progetto che è stato possibile realizzare grazie alla collaborazione del locale dipartimento di salute mentale e dell’amministrazione comunale di Valdobbiadene.

La cooperativa Orchidea, storica realtà valdobbiadenese da sempre sensibile al tema delle politiche sociali e del sostegno alle persone in difficoltà, opera principalmente nei settori della salute mentale, della disabilità e dell’aiuto alla popolazione più anziana del territorio. “Oggi è una giornata importante – ha affermato Oscar Licini, presidente della cooperativa “Orchidea” – perché siamo tornati nella vecchia sede della nostra cooperativa per iniziare questo nuovo progetto. Si tratta di una delle prime esperienze di “social housing” nel distretto di Asolo”.

“Uno degli aspetti più emozionanti di oggi – ha concluso il presidente della cooperativa “Orchidea” – è veder entrare in questo appartamento una signora che abbiamo seguito in tutto il suo percorso riabilitativo. Questa esperienza si inserisce in un progetto più ampio che ha l’obiettivo di realizzare nuovi “social housing” nel territorio con la collaborazione di altre due realtà: la cooperativa “L’incontro” e la cooperativa “Una casa per l’uomo”.”

“Questo progetto è una novità – ha spiegato il dottor Giuseppe Salce, responsabile Uos Psichiatria dell’Ulss 2 Marca Trevigiana – e costituisce un tassello importante nella mappa delle strutture riabilitative del nostro territorio. Si tratta di uno sgancio dalle strutture propriamente dette che si occupano di reinserimento della persona. Speriamo che questo sia il primo di una serie di altri progetti da estendere in tutta la nostra area di competenza”.

“Per la prima volta – ha aggiunto la dottoressa Gabriella Bressaglia, referente territoriale dei progetti di residenzialità leggera – la Regione Veneto ha chiesto all’Ulss di raccogliere le varie esperienze per creare un modello veneto di residenzialità leggera. I nostri operatori sosterranno le persone nell’accesso ai diritti per garantire loro la possibilità di lavorare e di avere una vita affettiva”.

Presenti al taglio del nastro anche il sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese, l’assessore alle politiche sociali di Valdobbiadene, Martina Bertelle, il parroco don Francesco Santinon, la dottoressa Maria Bianco, responsabile del Dipartimento di salute mentale (Dsm) dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, gli operatori della cooperativa “Orchidea” e tanti sostenitori di questa realtà che ridarà dignità ed autonomia ad alcune donne desiderose di ritornare protagoniste della loro vita grazie al sostegno concreto di chi ha davvero a cuore il loro futuro.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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