Valdobbiadene, proseguono i lavori tra le trincee della Montagnola. Gli alpini: servono fondi

Valdobbiadene Montagnola

Per gli alpini non esiste l’impossibile ma, questa volta, sono loro ad avere bisogno d’aiuto.

Servono fondi per pagare il materiale necessario al restauro conservativo di località Montagnola, fra Funer e Ponteggio di Valdobbiadene: uno dei luoghi simbolo della Grande Guerra nella Sinistra Piave occupata.

Dall’inizio di quest’anno il gruppo alpini di Funer-Colderove è al lavoro tutti i fine settimana per donare nuova vita a un’area di proprietà comunale, dove, il 28 ottobre 1918, gli alpini dei battaglioni Stelvio e Bassano sconfissero gli austro-ungarici dopo aver passato il Piave a Pederobba.

Qui morirono il capitano Francesco Tonolini, medaglia d’oro al valor militare, e una decina di suoi soldati, sacrificando la propria vita per la libertà delle terre invase dal nemico.

Qui, a cent’anni dalla fine della Grande Guerra, una decina di alpini volontari sta dando l’anima da mesi per restituire alla comunità la Montagnola nella sua veste originale.

Sono ormai ultimati il recupero del trincerone, delle piccole trincee e del sentiero che collegherà questo sito storico con la futura ciclabile “La Piave”, come anche le postazioni delle mitragliatrici austro-ungariche.

Sono invece in fase di ultimazione i due ponticelli e un osservatorio a 360 gradi, che indicherà ai visitatori alcuni luoghi simbolici come il Montello, il Grappa ed il Cesen.

Di prossima realizzazione un piccolo anfiteatro a mezza luna, utilizzabile per fini didattici, e la posa della nuova cartellonistica.

Un lavoro importante, a beneficio dell’intera comunità, che ha dei costi sia in termini di sacrificio manuale sia di spese economiche per l’acquisto del materiale e l’utilizzo di macchinari meccanici.

Il 30 settembre scorso il Comune di Valdobbiadene ha concesso l’area a titolo gratuito per nove anni rinnovabili.

Ora gli alpini sono alla ricerca di finanziamenti privati perché, come hanno dichiarato gli stessi volontari, sono costretti a centellinare il materiale, “tirando la cinghia” pur di spendere il meno possibile.

È un timido grido d’aiuto quello che gli alpini rivolgono con un filo di voce ai loro concittadini, con la speranza di essere ascoltati in questo momento del bisogno, come loro sono sempre pronti ad accorrere in aiuto delle persone in difficoltà.

(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Related Posts