Aumento Imu a Vazzola, la minoranza attacca: “Potevano essere utilizzati dei crediti”. Il sindaco: “Soldi già destinati alle spese correnti”

Dopo l’aumento dell’Imu dello 0,7 per mille deciso dall’amministrazione comunale di Vazzola (qui l’articolo) per far fronte alle spese e ai rincari che hanno pesato nelle casse comunali, non si fa attendere la replica dell’opposizione che in consiglio comunale ha votato contro questo aumento.

“L’amministrazione di Vazzola ha appena aumentato l’Imu: l’aliquota ordinaria e quella dei fabbricati gruppo D passano da 9,1 a 9,8/1000.  – si legge in una nota della minoranza – Chi sono i soggetti colpiti? I proprietari di negozi, uffici, attività commerciali, attività produttive (imprese), seconde case. L’aliquota dei terreni agricoli passa da 7,6 a 8,3/1000, con esclusione dei coltivatori diretti. Si tratta di categorie di contribuenti già duramente colpiti dalla crisi economica, e dagli aumenti dell’energia elettrica, gas e materie prime“.

A detta della minoranza, l’amministrazione comunale di Vazzola si aspetta un’entrata complessiva di 165 mila euro dall’aumento delle aliquote Imu.

“Il Comune vanta un credito nei confronti di GSE (per produzione da fotovoltaici) di ben 196.138 euro che poteva coprire le necessità del bilancio. – continua la nota – Le azioni poste in essere per recupero, a seguito dei continui solleciti della minoranza, sono state inadeguate e sporadiche. Come se non bastasse, perdiamo annualmente migliaia di euro dalla produzione di energia dagli impianti fotovoltaici per non corretto monitoraggio e cattiva manutenzione. Prima di chiedere sacrifici ai cittadini ci si adopera per incassare i crediti. Dall’autunno le tariffe energetiche sono in continuo aumento: decidere di spegnere ad una certa ora parte dei punti luce, o di ridurre un poco la temperatura del riscaldamento negli edifici pubblici sarebbe stato un bel segnale, sicuramente compreso ed apprezzato dalla cittadinanza”.

Su questo punto è immediata la replica del sindaco Giovanni Zanon: “Per quanto riguarda questi soldi ricordo che sono già stati accertati negli anni precedenti e destinati alle spese correnti in corso di riscossione, e nulla hanno a che vedere con le spese del conto capitale (ci si riferisce alla rotatoria tanto tirata in ballo dalla minoranza)“.

Ribatte la minoranza: “Anche una maggiore cautela nell’esternalizzazione di alcuni servizi dei quali poteva farsi carico il personale dipendente avrebbe contribuito a ridurre la spesa corrente, e a evitare o comunque contenere l’aumento delle aliquote Imu”.

È commovente – concludono – che gli amministratori non abbiano pensato ad aumentare il loro compenso (che avrebbe richiesto un ulteriore aumento delle imposte) e che il sindaco non accenda i termosifoni nel suo ufficio, ma non basta a giustificare l’aumento dell’Imu“.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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