Gruppo di genitori lancia una petizione contro la chiusura delle scuole di Tezze e Visnà: “Sono edifici a misura di bambino”

La scuola elementare di Tezze
La scuola elementare di Tezze

Dopo la decisione dell’amministrazione comunale di Vazzola di chiudere la scuola elementare di Tezze nel 2025 e quella di Visnà dal prossimo anno scolastico, 12 tra genitori e cittadini contrari a questa scelta, hanno lanciato una petizione.

I bambini nati nel Comune, che sono sempre meno, e la mancanza di iscritti alle classi prime sono gli elementi alla base della decisione dell’amministrazione di raggruppare i plessi scolastici, come spiegato dall’assessore Elisabetta Vazzoleretto all’indomani di un incontro pubblico in cui venne comunicata la scelta.

Il luogo deciso per l’unica scuola elementare del paese è ricaduta su Vazzola, i cui lavori di adeguamento sismico e energetico saranno terminati per l’inizio del nuovo anno scolastico. “Parlando e confrontandoci con la direzione didattica si è deciso di unire i due plessi – aveva precisato l’assessore -. Questo è un passaggio importante e una scelta che non è stata fatta a cuor leggero, ma anche a livello didattico la collaborazione tra maestre con un numero maggiore di bambini garantisce una progettualità maggiore”.

Ma i genitori non ci stanno e lanciano una petizione che si articola in una cinquantina di punti, spiegando anche le loro motivazioni in una nota. “Non ha assolutamente senso spostare degli studenti da due scuole costruite a misura di bambino per portarle in una scuola che ha più di 150 anni, a cui con un intervento di un milione di euro circa (di cui 200mila di contributo) si è fatto un vestito nuovo, ma che rimane pur sempre di impostazione vecchia e non adatta alla didattica rispetto a quelle delle frazioni”.

“Una decisione così radicale che cambia il futuro sociale e economico di due comunità andava concordato con i genitori, con i cittadini e con chi li ha sostenuti – continua la nota – anche perché chiudere dei servizi vuol dire far morire i paesi e non attirare giovani coppie. Invece non è stato così, e la decisione è stata calata durante un incontro pubblico, senza presentare un progetto con valutazioni di pro e contro, senza una programmazione completa e articolata del futuro delle due frazioni ma solo con qualche slide e delle motivazioni poco convincenti perché non sembrano aver messo il bambino e i suoi bisogni come centralità della scelta”.

Secondo i firmatari della petizione “le scuole di Tezze e di Visnà sono edifici a misura di bambino ed ecosostenibili: si sviluppano su un solo piano e permettono ai bambini con disabilità e difficoltà motorie di usufruire di tutto lo spazio didattico a disposizione. La scuola di Vazzola, al contrario, si articola in due piani con uno scalone e un ascensore che sottolineano ogni giorno la sua difficoltà. Tezze e Visnà sono scuole ecosostenibili avendo entrambe un impianto fotovoltaico che produce energia verde e la scuola di Tezze, grazie alla donazione di un’azienda del paese, è dotata di moderno sistema di sanificazione dell’aria, la scuola di Vazzola pur di recente restauro non ha nulla di tutto ciò.

“Le scuole delle frazioni sono scuole dotate di un grande salone centrale per la socialità, per i momenti di condivisione spazio non presente a Vazzola che ha due corridoi. – continua la nota – Tezze e Visnà sono scuole dotate di una loro palestra interna, invece a Vazzola dovrebbero andare nel Palazzetto che si trova all’esterno dell’edificio scolastico con attraversamento di una strada con passaggio di auto e con tutto ciò che comporta spostare delle classi di una ventina e più di bambini. Le scuole di Tezze e Visnà hanno un cortile con sassi e erba lontano dalle vie di grande traffico mentre il cortile della scuola di Vazzola è di erba, adiacente a una via di traffico con mezzi pesanti con tutto ciò che comporta in smog e metalli pesanti. Oltretutto la scuola sarà vicina a quelli che saranno i lavori di una rotatoria che l’amministrazione Zanon ha deciso di fare con tutto ciò che questo comporta in fatto di polveri e rumori”

Queste sono alcune delle motivazioni che si leggono nella petizione contro la chiusura delle due scuole nella quale i genitori invitano anche l’amministrazione a “riflettere sull’inopportunità di chiudere due scuole che hanno tutte le caratteristiche per rimanere aperte e si propone che se la via è quella di accorpare gli studenti lo si può fare in queste due scuole che hanno le caratteristiche che il decalogo del Ministero dell’Istruzione ritiene che debbano avere le scuole del futuro e si propone che l’edificio fresco di restauro (quello di Vazzola ndr) diventi un centro servizi per i cittadini del comune che, dopo aver perso il distretto sanitario, sarebbe di grande importanza”.

“La scuola di Vazzola, che si presta a uffici, potrebbe ospitare gli uffici di Savno, un polo di medici e un pediatra, una scuola di musica, di lingue, una sede dignitosa per il centro anziani e tantissimi altri servizi al cittadino che mancano e che potrebbero essere attivati” si conclude così la nota firmata dal gruppo dei genitori che ricordano ai cittadini che “i fogli per la raccolta firme si trovano nei vari esercizi del paese”. 

(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Related Posts