Sono state quasi 600 le persone che hanno partecipato oggi martedì pomeriggio al funerale di Alberto Rizzotto, l’autista 40enne alla guida dell’autobus precipitato all’inizio del mese dal cavalcavia di Mestre. In quel tragico incidente persero la vita altre 20 persone.
Arrivati, a bordo di una corriera, anche alcuni colleghi di Alberto. La piccola chiesa di Tezze di Piave non ha consentito l’accesso a tutti i presenti, e così alcuni gli hanno reso omaggio dal piazzale della chiesa e da alcune zone predisposte all’esterno.
Presente anche una ghirlanda della Città di Venezia, al rito funebre hanno partecipato anche il sindaco di Vazzola Giovanni Domenico Zanon e altre autorità, civili e militari.
Ha celebrato il funerale il Vescovo di Vittorio Veneto monsignor Corrado Pizziolo: “Ho voluto essere presente – ha detto – perché mi sembrava doveroso che la diocesi partecipasse al momento di dolore di una famiglia, di un popolo e di una comunità. È la presenza amichevole a contare più di molte parole in situazioni come queste”.
Le preghiere non sono state recitate a sostegno solo della famiglia di Alberto, ma anche di tutte quelle colpite da questo tragico evento.
Tutta la comunità di Vazzola si è stretta al dolore della famiglia di Alberto: anche i bambini della scuola d’infanzia hanno voluto ricordarlo con un cartello all’esterno della struttura che sorge di fianco alla chiesa in cui si legge “Ciao Alberto”.
“In questa tragedia che ha strappato alla vita Alberto e altri 20 persone si affollano molte domande. Le cause che si stanno vagliando non possono alleggerire quanto successo. – ha detto durante l’omelia Don Alberto – Un trauma moltiplicato 21 volte, Alberto era una persona buona, responsabile e premurosa verso il prossimo e il mezzo era nuovo, eppure non è bastato. Tragedie come queste ci fanno sentire piccoli non siamo padroni della vita possiamo solo riceverla in dono”.
Il Vescovo di Vittorio Veneto ha poi voluto pregare per tutti gli autisti delle corriere che “trasportano quotidianamente molte persone”.
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