Si è conclusa mercoledì scorso sul Muro di Cà del Poggio l’edizione 2018 di “Ride4Ail”, una cavalcata in bicicletta di 500 chilometri tra Veneto e Trentino.
Voluta e pensata da Paolo Cescon, ex calciatore, oggi allenatore con la passione per la bicicletta. E’ lui l’anima del progetto. Due anni fa gli fu diagnostica una terribile malattia. Ha lottato con tutte le sue forze senza mai perdere il sorriso ed ora, grato alla sorte che gli ha dato una seconda possibilità, ha deciso di battersi contro leucemie, linfomi e mielomi appoggiando l’Ail di Treviso.
Fin dalla partenza di domenica mattina a Vazzola, negli occhi e nelle parole di tutti, c’era la voglia di pedalare, di compiere un’impresa in amicizia pensando a chi soffre in un letto di ospedale, sperando che la medicina e la ricerca vincano sulla malattia. Quindici amici sui pedali ed altrettanti a seguirli e supportarli lungo tutto il tragitto. Quattro le tappe che hanno portato la festosa carovana da Vazzola, luogo di partenza, fino al Muro di Cà del Poggio, affrontato mercoledì scorso dopo 500 chilometri all’arrivo.
Un mix di veri atleti del pedale e del Triathlon che hanno corso al fianco di “ciclisti della domenica”, aiutandosi e supportandosi per tutto il tragitto. L’amicizia e l’alchimia del gruppo è cresciuta e si è cimentata chilometro dopo chilometro. La bellezza dei paesaggi e l’accoglienza ricevuta nelle varie location, ha fatto il resto.
Molto suggestivo e ben pensato il percorso che ha visto la prima tappa da Vazzola concludersi vicino a Bassano del Grappa, con i corridori che hanno attraversato le colline del Prosecco e la fascia pedemontana del Massiccio del Grappa, passando per una serie di piccoli borghi arroccati sulle pendici del monte, in grado di offrire un assaggio di storia e natura senza scordare l’arte, nelle terre del Canova.
Coccolati dalla splendida accoglienza vicentina, lunedì la ripartenza per la seconda tappa. Un’intera giornata nelle floride colline della Valpolicella e in quelle attorno a Soave, dove la carovana fiera di appartenere alle terre del Prosecco si è fatta cullare, pedalata dopo pedalata, dalle colline dei celebri Valpolicella, Amarone e Soave. Bello e significativo l’arrivo all’Arena, in centro a Verona.
Piccolo trasferimento in pulmino a Lavis nel Trentino, per godere dell’ospitalità dei Masi di quelle terre, fatte di sorrisi, mangiare genuino e sane bevute nelle cantine scavate nella roccia.
La terza tappa, dopo il saluto dell’assessore all’ambiente di Lavis, Franco Castellan, ha visto lo start verso Val di Fiemme, Val di Fassa, fino a Canazei, eccellenza turistica del Trentino e balcone sulle Dolomiti, da dove ammirare le vette del Sella e della Marmolada, le montagne più belle del mondo e Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Prima dell’arrivo vento, pioggia e grandine, si sono abbattute sui corridori. Grazie alla perfetta organizzazione e al coraggio di qualche atleta, l’impresa è stata portata a termine. Sauna, bagno turco e tante risate in compagnia, alla sera: questa la ricetta per dimenticare freddo e pioggia e far lievitare l’amicizia.
Mercoledì scorso, dopo la levataccia, c’era da pedalare in un ambiente unico per tornare a casa. Da Canazei verso il Passo di Fedaia ad ammirare la Marmolada e poi giù fino a Malga Ciapela. Qui si è scritta la storia del ciclismo in uno scenario unico.
Passato il peggio, il resto del giro è stata una perfetta cavalcata in stile “Ride4Ail”. Passando per Alleghe e Agordo, la discesa è proseguita per Sedico e Trichiana fino alla sosta sul Passo del San Boldo. Percorsa la “Strada dei 100 giorni” in omaggio al centenario della Grande Guerra, via a tutta velocità fino a Tarzo e verso il muro di Cà del Poggio. Le gambe ormai andavano da sole e la felicità è stata grande.
Nelle parole di Paolo Cescon tutta la soddisfazione per un viaggio incredibile, un viaggio fatto di cuore, muscoli e amicizia. “Sognando il Veneto e il Trentino” è stata una avventura meravigliosa, di quelle da raccontare. Anche Qdpnews.it ha voluto partecipare all’impresa non solo raccontandola, ma soprattutto pedalando in gruppo, lungo un giro che allo stesso tempo è un inno alla vita e alla speranza.
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(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
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