“Che cosa ne pensa del calo demografico?” è la domanda che un giovane di Vazzola ha posto al sindaco Pierina Cescon durante l’incontro fra la giunta e la cittadinanza lo scorso lunedì 18; alla pronta risposta del primo cittadino si è aperto ed è seguito immediatamente il dibattito sulle scuole comunali.
L’interrogativo del giovane si era inizialmente basato infatti sull’iniziativa del vicino Comune di Cimadolmo che ha aperto una scuola per l’infanzia comunale, abbattendo così soglie economiche che dovrebbero favorire le coppie.
“Quello del calo demografico è il problema numero uno dell’Italia – ha risposto il sindaco – e si possono individuare diverse cause: la difficile accessibilità alle strutture, i pochi supporti alla famiglia, un atteggiamento “culturale” di sfiducia nel futuro, il precariato, che ritengo essere quella più importante, e la disparità nella coppia, dove invece dovrebbe esserci maggior collaborazione”.
“Vazzola, come nel resto d’Italia, risente del calo demografico – prosegue Cescon – infatti nella classe prima di Vazzola ci sono appena quindici bambini, e i numeri degli asili sono costantemente in calo”. Un paradosso, se si pensa che appena poco tempo fa alcuni genitori si erano lamentati del numero esorbitante di bambini iscritti nella classe prima della scuola elementare di Tezze di Piave nel prossimo anno. Nonostante però il Comune avesse messo a disposizione una navetta gratuita, invitando quindi i genitori a iscrivere i figli anche nella vicina Vazzola, la richiesta non è stata recepita e la preside ha dovuto procedere ad alcuni rifiuti, dovendo rispettare la norma che regola il numero per la composizione delle classi.
“A Vazzola diamo contributi ampi – ha concluso il primo cittadino – ma manca la materia prima. C’è una forte crisi di fiducia, e se c’è quella, il Paese è morto”.