I personaggi che riteniamo interessanti a volte lo sono per svariate ragioni che spaziano dalla vita affascinante di un imprenditore, un artista o una persona che si è distinta nella vita sociale.
Angelo Dal Col, la persona di cui parliamo oggi, non appartiene a nessuna di queste “categorie”. È un uomo semplice, che ha vissuto una vita semplice. La sua grande fortuna è quella di essere nato 85 anni fa, in un piccolo borgo della nostra provincia: Borgo Malanotte.
Quest’ultimo, secondo Angelo, è il posto più bello del mondo; ciò è confermato dal fatto che da qui non si è mai spostato, anzi, ha messo su famiglia, e le sue figlie vivono con le loro famiglie accanto alla sua casa.
Sembra che chiunque abbia avuto il privilegio di nascere a Borgo Malanotte in qualche modo non se ne sia mai andato; questo luogo così particolare e pittoresco esercita nei suoi abitanti un magnetismo da cui è difficile liberarsi, perché un figlio, un nipote, o qualcuno della famiglia rimane sempre.
D’altronde basta fare due passi tra le case allineate alla perfezione sul selciato di pietra e osservare i particolari che compongono questo puzzle, che profuma di storia. Vecchi attrezzi appesi al muro, roseti che colorano vecchi muri di rosso, porticati, balconi fioriti e qualche gatto che sonnecchia sornione sull’uscio di casa.
Ma è di Angelo che vale la pena parlare oggi. Racconta volentieri la sua storia, seduto fuori dalla casa dove è nato: “Eravamo poveri ma felici, tutti gli abitanti del Borgo erano mezzadri. Quando eravamo bambini c’era tanta vita e tanta gioia. Si lavorava dall’alba al tramonto e poi ci si trovava nella stalla, a turno per il filo. Tutti avevano una o due mucche, alcuni di più. C’era un clima solidale e amichevole, eravamo sereni. Ci si spostava a piedi o in bicicletta. In bicicletta ho conosciuto quella che sarebbe diventata mia moglie. Abitava a Fontanellette, e da qui andavo sempre con la bici a casa sua. Quando ci siamo sposati eravamo poveri, ricordo che per comprare la camera matrimoniale ho dovuto fare delle cambiali: costava 150 lire”.
Oggi le sue tre figlie hanno tutte casa nel Borgo: ci abitano circa 25 famiglie e ognuna ha qualcuno che è un diretto discendente del nucleo originale. “Il Leone di Vetro” è stato girato in questo bellissimo luogo: ogni estate infatti ci sono manifestazioni e sagre, purtroppo annullate quest’anno a causa del Covid-19. Angelo rimarrà comunque qui, non vorrebbe vivere da nessun’altra parte. “È il posto più bello e unico del mondo” dice.
(Fonte e foto: Pio Dal Cin © Qdpnews.it).
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