Riceviamo e pubblichiamo questo intervento del circolo del Partito democratico di Valdobbiadene, riguardante il ponte di Vidor:
La tragedia del crollo del ponte sull’autostrada A10 ci ha lasciato attoniti. Chi può mai pensare al cedimento di un viadotto di quelle dimensioni e di quella portata? Un primo pensiero alle vittime e e alle famiglie che vivono questo improvviso lutto e ai feriti che porteranno i segni nel corpo e nella psiche di questo terribile disastro: siamo loro vicini.
E ora una preoccupazione: il ponte di Vidor.
Da anni si segnalano le criticità di questo ponte che ha visto un intervento di consolidamento strutturale negli anni ’80 e sul quale nel 2003 era stato studiato un progetto di intervento per la sistemazione di alcuni distacchi di calcestruzzo, ma soprattutto un allargamento della carreggiata.
Infatti l’ingegnere, che aveva progettato l’intervento degli anni ’80, aveva dichiarato allora che “il manufatto nella sua attuale configurazione è estremamente pericoloso per i mezzi che vi transitano. L’incrocio sul ponte di due mezzi pesanti costituisce sempre un evento pericoloso”.
Ma da quindici anni ormai l’allargamento del ponte è stato dichiarato insufficiente e inadeguato per collegare il territorio alla nuova superstrada Pedemontana Veneta e soprattutto risolvere i problemi di viabilità del nodo stradale che attraversa il ponte: sul ponte di Vidor transitano in media 23 mila veicoli al giorno (rilevazioni della Regione), i veicoli pesanti sono il 21%, cioè 4.830.
È necessario costruire un nuovo ponte, solido e adeguato alla quantità di traffico attuale e futuro e in grado di collegare il territorio alla superstrada Pedemontana e in modo più efficace, cioè senza passare per i centri abitati, al Feltrino e alla Valsugana.
Su pressione dei cittadini e dei sindaci del territorio e di tutto il Quartier del Piave, la Regione Veneto ha predisposto lo studio di fattibilità, ha individuato il tracciato, ha approntato il progetto preliminare nel 2015 e poi più nulla.
Per questo con il flash mob del 24 febbraio, durante la campagna elettorale, avevamo cercato di richiamare l’attenzione dei media e della politica su questo problema.
I sindaci e i parlamentari eletti del territorio si sono incontrati a Vidor il 2 luglio per esaminare la situazione, ma non ne è uscita nessuna nuova forte iniziativa di pressione nei confronti della Regione.
Cosa si aspetta a proseguire nel cammino intrapreso? Come Partito democratico del territorio ancora una volta si chiede di intervenire velocemente.
Facciamolo il nuovo ponte di vidor. La Regione stanzi le risorse per continuare nella progettazione e in collaborazione con il ministero delle Infrastrutture individui le forme di finanziamento dell’opera.
Non si deve intervenire solo dopo i disastri, è fondamentale imparare meglio a programmare e prevenire: il nuovo ponte di Vidor è necessario e non si può più attendere.
(Fonte: Circolo Pd Valdobbiadene).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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