Continuano serrate le indagini da parte dei Carabinieri del Comando provinciale di Treviso sulla morte di Alex Marangon, il barista venticinquenne di Marcon trovato privo di vita in un isolotto sul fiume Piave.
Al momento si continua ad indagare per omicidio volontario, ma sembra sempre prendere più piede, soprattutto dopo l’ultimo sopralluogo di Carabinieri e Vigili del Fuoco all’abbazia di Vidor, l’ipotesi che il giovane sia caduto e non preso a bastonate come ipotizzato dopo l’autopsia. In caso venisse conformata l’ipotesi della caduta resterà comunque da capire se questa sia avvenuta in maniera volontaria o se qualcuno abbia spinto il giovane.
Gli investigatori hanno sentito nuovamente la ventina di persone che hanno partecipato al “ritiro spirituale” all’abbazia di Santa Bona per cercare di far luce su quelle tre ore di buio da quando Alex è stato perso di vista fino al quando i partecipanti hanno allertato i soccorsi.
Le ricerche di Alex da parte dei partecipanti alla serata si sono concentrate, fino alle prime luci dell’alba, sul bosco, lungo il Piave e in machina lungo le stradine del comune.
Al momento continua il massimo riserbo da parte degli investigatori sulla posizione dei due Curanderos che sono state le ultime due persone a vedere in vita Alex. Nel frattempo, la famiglia, come già fatto in occasione dei funerali, continua a chiedere la verità sulla morte del giovane. Ieri papà Luca ha pubblicato sul proprio profilo Facebook una lettera aperta rivolta ai giovani scritta da Don Dario, parroco che ha celebrato il funerale di Alex. Nel frattempo, i genitori hanno annunciato azioni legali nei confronti di tutti gli haters che hanno scritto commenti offensivi riguardo alla morte del figlio.
Di seguito la lettera scritta da Don Dario:
“Carissimi, sabato non sono riuscito a vedere e riconoscere tutti, ma tanti di voi si!!!
Alcuni si sono fermati a salutare. Altri invece, giustamente, erano concentrati sul protagonista della celebrazione di sabato. Grazie per esserci stati! Tante cose mi sono passate per la testa e tante cose vorrei dirvi. Vorrei dirvi di non dimenticare Alex e di spegnere le orecchie quando sentirete dei giudizi, chiacchiericci.
Ripensate solamente ai bei momenti con lui, alle sue poesie e ai suoi viaggi. Ripensate alle sue inquietudini ai suoi dubbi alle sue fatiche, che sono fatiche di tutti. Lui ha tentato di affrontarle a viso aperto com’era il suo carattere. È arrivato anche a delle risposte ed è riuscito ad esprimerle nei suoi scritti, nei suoi viaggi, nelle persone che ha incontrato. Vorrei dirvi che mi dispiace avervi perso di vista, che siete cresciuti che avete fatto le vostre scelte, che state per diventare adulti.
Alex ha avuto delle intuizioni incredibilmente mature, si affacciava non solo alla vita ma oltre la vita, quanto mi sarebbe piaciuto un confronto con lui proprio ora…proprio ora.
Si, perché la maggior parte delle volte vi incontro adolescenti, fantastici pieni di energie e di sogni, ma anche “ribelli”, alla ricerca della vostra identità e ogni cosa risulta stretta, anche Colui che può dirvi qualcosa, che vi ha pensato e vi ha donato la vita. Ma la libertà di ricercare è la forza della nostra fede.
Adesso che siete adulti non abbiate paura di ritrovare Gesù, lui non si scandalizza di voi dei vostri pensieri delle vostre piccole grandi scelte.
L’adolescenza è il periodo più bello e intenso ma anche quello dove si rischia di essere incasellati e rinchiusi in alcune categorie “facili”: era un bravo ragazzo, era un poco di buono, era…era…era.
Chissà quante ne avete sentito, su di voi e sugli altri vostri amici. Era, non significa è, era è il passato. Ho paura che i giudizi che possono uscire su Alex, per giustificare un fatto violento, diventino giudizi su un giovane che stava camminando, che magari è inciampato nel cammino, come fanno tutti.
Ma quell’inciampo non può diventare l’unico fotogramma di una vita intera, non può essere solo questo! Alex è di più, noi tutti siamo di più!
La strada della giustizia dovrà continuare le sue indagini e arrivare alla verità e ne sono certo arriverà.
Ma quella sarà la verità di un fatto non un giudizio su Alex. La vita di Alex dovrà continuare a vivere nel suo ricordo, diventando parte anche della nostra vita.
Continuate a cercare come ha fatto Alex, facendo attenzione però ai “cattivi maestri” … e… se ci riuscite, ogni tanto, fermatevi anche qui e confrontiamoci insieme, gustiamo insieme la nostra crescita, le nostre esperienze, il senso della vita.
Proviamo a scoprire un Gesù e una Chiesa che non parla solo con i bambini ma anche con voi: giovani che stanno diventando adulti.
Scoprirete che Lui ha tanto da dirvi, è in sintonia con il vostro pensiero.
Grazie ancora per la pazienza“.
(Foto: archivio Qdpnews.it)
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