Petizione popolare contro il trasferimento della Vidori di Vidor, l’ad Antonello: anomalie nelle sottoscrizioni

Riceviamo questo comunicato stampa da Filippo Antonello, amministratore delegato della Vidori Servizi Ambientali di Vidor, relativo agli esiti raggiunti dalla petizione popolare “Prima la salute e la tutela dell’ambiente” sottoscritta contro il trasferimento dell’impianto dell’azienda in altro sito, e pubblichiamo.

“In merito alla raccolta firme promossa dal Comitato “Prima la salute e la tutela dell’ambiente” di Vidor nel corso del 2017, che ha portato alla raccolta di 1.161 sottoscrizioni, lo scrivente non può non esimersi dal far notare alcune anomalie che appaiono alquanto singolari.

In primis vorremmo ricordare che Vidori Servizi Ambientali da oltre 40 anni opera nel settore della raccolta, trasporto e smaltimento/recupero rifiuti industriali sia pericolosi sia non pericolosi secondo i più rigidi standard nazionali ed europei: la stessa infatti oltre a essere autorizzata dalla Provincia di Treviso prima, dalla Regione Veneto poi, è anche certificata ISO 14001 e registrata secondo il regolamento europeo CE 1221/09 o EMAS, certificazioni che garantiscono il massimo rispetto sia nei confronti della salute dei cittadini sia nei confronti della tutela dell’ambiente.

La raccolta firme promossa dal Comitato riguarda il trasferimento dell’azienda dall’attuale sede di via Tittoni alla nuova sede di via Margherita Govone, sempre all’interno del territorio comunale di Vidor: il titolo della petizione appare pertanto alquanto fuori luogo o meglio del tutto fuorviante rispetto alla pochezza dell’obiettivo fino ad ora perseguito. 

Risulta chiaro a chiunque sapesse vedere la questione con obiettività, come un nuovo stabilimento dotato di significative innovazioni tecnologiche non potrebbe che risultare più sicuro e salubre per i lavoratori e per l’ambiente circostante.

Si osserva che, sul totale sopra indicato, le firme raccolte nel Comune di Vidor sono 332, le altre invece appartengono a cittadini residenti in altri 60 Comuni.

Tutte le altre firme raccolte nei Comuni limitrofi (principalmente Moriago, Farra di Soligo e Valdobbiadene), sono sottoscrizioni raccolte dopo la disgrazia dell’incendio che ha coinvolto l’azienda il 18 agosto 2017 e di certo influenzate dall’impatto mediatico che l’incidente ha avuto sulla stampa e sulle televisioni locali. 

I firmatari erano certo colpiti dall’accaduto e forse nemmeno a conoscenza della volontà dell’azienda di trasferire il proprio stabilimento in un’altra zona dello stesso Comune in cui opera da quasi 40 anni: se tale evento non si fosse verificato molto probabilmente l’interesse sarebbe stato diverso.

Singolare appare poi il fatto che ci siano dei firmatari residenti a Roma, Milano, Napoli e addirittura Berlino. Siamo sicuri che queste persone fossero interessate alla questione del trasferimento? E anche se lo fossero state, in che modo il trasferimento avrebbe potuto in qualsiasi maniera coinvolgere la propria sfera di interessi privati o pubblici? A questa domanda solo il Comitato potrebbe rispondere.

Ci si consenta infine di osservare come un Comitato che si dà come priorità “la salute e l’ambiente” dovrebbe conoscere le valutazioni espresse dal Servizio igienico sanitario dell’Ulss 2 competente sul nostro territorio.

Ebbene il Servizio citato ha ufficialmente concluso, riguardo al sinistro in questione, come non ci sia stato nessun impatto permanente sulla salute dei cittadini e sull’ambiente. Sono invece diffusi e molto più impattanti sulla salute e sull’ambiente le abitudini alimentari, il traffico, le emissioni da combustioni libere e non autorizzate, i sistemi di riscaldamento inefficienti: tutti fattori sui quali, fino ad oggi, il Comitato non ha mostrato il minimo interesse”.

FIlippo Antonello 
Amministratore delegato Vidori Servizi Ambientali

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