Un ponte che, paradossalmente, divide. O meglio, già oggi lo fa il progetto per la sua realizzazione. E’ tornato infatti a far discutere nelle scorse ore quello, ora al vaglio della Commissione tecnica della Provincia di Treviso, per la costruzione del nuovo Ponte di Vidor.
A dare “fuoco alla polveri” è stato un intervento del consigliere regionale Andrea Zanoni (Europa Verde), che, nel presentare un’interrogazione sull’argomento in Consiglio regionale, è tornato a criticare l’attuale progetto, apostrofato come “impattante e costosissimo”.
“Tocca i 100 milioni di euro, con il rischio di rialzi a seconda degli umori dei politici decisori (130 milioni stando a quanto riportato dall’Assessore provinciale Sartor) – l’affondo di Zanoni – Eppure, nel 2021 Veneto Strade S.p.A. aveva elaborato un’ipotesi di tracciato alternativo più corto di 1 km, il cui costo era stimato in ‘soli’ 47 milioni di euro. Al salasso economico va aggiunto il rilevante peso ambientale e paesaggistico, stante le previsioni del nuovo progetto, che prevede, tra gli altri, la creazione di svincoli da Area Ghiaia a Croce del Gallo, con costruzione di una nuova rotatoria del diametro di 56 metri, nonché la realizzazione del nuovo ponte di scavalco Brentella”.
“Ciliegina sulla torta, la poca chiarezza su quale ente dovrà, ultimato il progetto, farsene carico, essendo del tutto evidente che a un’opera di tale imponenza conseguirà una manutenzione, non solo ordinaria, di particolare importanza che per l’ente che se ne dovrà occupare significa costi ingenti da mettere a bilancio – prosegue l’esponente di Europa Verde – Per questo motivo ho presentato un’interrogazione in Consiglio regionale, sottoscritta anche dal collega Renzo Masolo, rivolgendomi all’assessore regionale alle infrastrutture, per sapere se è conoscenza delle ipotesi della futura gestione del nuovo Ponte di Vidor, anche alla luce della Convenzione sottoscritta in data 17/03/2023 tra Regione del Veneto, le Province di Belluno, Verona, Treviso ed Anas S.p.A.”.
Immediata la “levata di scudi” della controparte politica, a tutti i livelli (locale, provinciale e regionale). Dura replica, in una nota congiunta, di Claudio Sartor e Fabio Maggio, consiglieri della Provincia di Treviso:
“Ribadiamo che non esiste alcun progetto alternativo che sia stato ingegnerizzato o studiato approfonditamente, pertanto comparabile seriamente alla proposta in esame.
Anzi l’attuale progetto soggetto alla valutazione VIA risulta quello meno impattante da un punto di vista paesaggistico e ambientale – il commento di Sartor, assessore a Cornuda e con delega provinciale alla Viabilità – Invece esiste un impatto ambientale, economico e sociale vissuto dalle popolazioni di Vidor, Covolo e Sant’Anna di Cornuda per la mole di traffico che interessa queste località. Il nuovo Ponte di Vidor è un’opera strategica di collegamento tra destra e sinistra Piave con la Superstrada Pedemontana Veneta. Aree nelle quali insistono distretti industriali e vitivinicoli di rilevanza nazionale, nonché zone riconosciute quali siti Unesco. E come da logica l’opera verrà manutentata come tante altre che trovano realizzazione, con benefici assolutamente maggiori per la popolazione”
Sulla stessa posizione il vicepresidente della Provincia di Treviso, nonché vicesindaco di Pederobba, Fabio Maggio: “Zanoni scenda dallo scranno di Venezia e venga alle 8 del mattino a Covolo o Vidor, così si renderà conto come quest’opera sia fondamentale per liberare i nostri paesi da un traffico oramai intollerabile. Oggi, dopo anni di discussioni, grazie all’impegno di tutto il territorio siamo arrivati ad un livello progettuale oramai conclusivo. E’ quindi intollerabile che i soliti signori del NO, oggi, trovino altre scuse per ritardare un’opera fondamentale per il territorio.
“I cittadini chiedono da molti anni un progetto definitivo per il nuovo Ponte di Vidor e ora sta arrivando – è la presa di posizione del consigliere regionale Tommaso Razzolini (FdI) – Non abbiamo bisogno di partiti del ‘No’ dopo che si sarà espressa la Commissione Provinciale Via. L’ulteriore ipotesi progettuale, citata dal collega consigliere regionale Andrea Zanoni, era già stata valutata e accantonata dai sindaci perché ritenuta non idonea. Per quanto riguarda le criticità idrauliche e ambientali sollevate dal collega Zanoni, è importante sottolineare che l’iter progettuale è stato seguito dai tecnici competenti nel pieno rispetto delle normative. Non si può mettere in discussione la professionalità di chi ha lavorato con rigore su questo progetto infrastrutturale. Dopo 40 anni di discussione, ci sarà a breve un progetto definitivo. Non possiamo permettere che tutto l’iter venga ostacolato ancora una volta”.
Infine il commento di Alberto Villanova, consigliere regionale della Lega: “Lo schema di gioco è sempre lo stesso: la Regione Veneto ascolta il territorio, progetta ed esegue opere. Zanoni invece contesta e fa polemiche. Un canovaccio già visto in numerose occasioni con la Pedemontana e che a quanto pare si ripete con il ponte di Vidor. Un’opera, quest’ultima, dall’importante e positivo impatto sul territorio, sia da un punto di vista economico che infrastrutturale. Lo hanno capito tutti, tanto che la collaborazione istituzionale tra gli enti coinvolti è intensa e proficua. L’Europa intera per 5 anni è stata ostaggio delle folli ideologie green, con i sciagurati risultati che tutti conosciamo. Se fosse per Zanoni, in Veneto dovremo tornare al carro con il cavallo. Noi non abbiamo alcuna intenzione di cadere nei tranelli: si andrà avanti, per il bene dei trevigiani e di chi attende la realizzazione di questa opera”.
(Autore: Alessandro Lanza)
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