Durante il sopralluogo al Ponte sul Piave di ieri (qui l’articolo), venerdì 7 settembre, è risultata inevitabile anche una riflessione sulla tanto dibattuta questione del ponte di Vidor (nella foto). Complice una certa attenzione alla sicurezza delle infrastrutture viabilistiche, suscitata dalla tragedia del ponte Morandi a Genova con le sue 43 vittime, è riemerso il quesito sullo stato di rischio del ponte di Vidor.
Lo scorso 21 agosto il governatore del Veneto Luca Zaia aveva dichiarato che il progetto avrebbe richiesto tra i 35 e i 40 milioni di euro, “impossibili da reperire senza uno stanziamento governativo”.
Ieri, lo stesso Zaia è ritornato sul tema. “Bisogna ragionarci – ha commentato il governatore – dato che si tratta di un ponte nevralgico dove passano come minimo 20 mila macchine al giorno”.
“Il ponte – ha aggiunto Zaia – è stato costruito nel 1922 prima in legno, ora è in muratura e deve essere recuperato, messo in sicurezza e restaurato. Si tratta di un’opera impegnativa anche dal punto di vista cantieristico e non bisogna attendere anni prima di partire”.
Dello stesso avviso è apparso Stefano Marcon, presidente della provincia di Treviso, il quale ha specificato come siano state poste le “basi con Anas e Regione per ragionare sul ponte. L’importante è avere una risposta in tempi brevi in termini di sicurezza e di una nuova viabilità”.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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