Presentato a Vidor il progetto “Cantine solidali”: il vino a sostegno delle persone con disabilità

E’ stata presentata mercoledì scorso a Vidor, nella Casa Maria Adelaide, l’iniziativa “Cantine solidali colline del Prosecco Superiore”, una collaborazione tra i progetti di lavoro continuativo per le persone con disabilità dei centri diurni e delle comunità alloggio e le aziende agricole del territorio. Ad illustrare il progetto il vice presidente della cooperativa sociale La Rete di Vidor Alberto Bertolo, la direttrice di Casa Maria Adelaide Elena Bortolomiol e Udino Buso, uno dei componenti delle famiglie che hanno voluto e contribuito alla realizzazione della residenza per persone disabili a Vidor.

Il presidente dell’associazione di volontariato di Casa Maria Adelaide, costituita nel 2009 per coordinare i volontari che si relazionano con la comunità, Augusto Trinca ha illustrato la storia di Casa Maria Adelaide dalla donazione del terreno da parte del conte da Sacco alla costruzione dell’edificio, alle iniziative messe in atto per portare avanti quello che è stato realizzato.

“L’idea di questo progetto è nata quando, dal fallimento di una cantina della zona abbiamo ricevuto dei bancali con delle cassette di legno ed abbiamo pensato di utilizzarle per le attività del laboratorio dei nostri utenti con disabilità – spiega – Al posto di chiedere alle aziende vinicole locali un finanziamento che sostenerci nell’acquisto del materiale necessario per il laboratorio, abbiamo voluto proporre un qualcosa che fosse, nel contempo, utile alle cantine per la commercializzazione delle loro bottiglie di vino”.

Vidor cantine solidali 2

“In seguito abbiamo creato un marchio per gli aderenti all’iniziativa raffigurante una mela che è il nostro simbolo di solidarietà, con all’interno dei filari di vino stilizzati, a significare, con questo identificativo, che l’azienda sta contribuendo a sostenere importanti progetti solidali e sociali – continua Trinca – La cifra che viene richiesta serve solo per coprire il costo per il materiale utilizzato come le tempere per le pitture. A corredo di questo ogni cooperativa che partecipa poi realizzerà il propri oggetti da confezionare assieme”.

Il progetto, infatti, era nato già tre anni fa con la rassegna della mostra dei vini “Primavera del Prosecco” e da un anno circa sono state coinvolte altre realtà che offrono un servizio fondamentale per la comunità trevigiana e per i cittadini con disabilità: la società Cooperativa Sociale Vita e Lavoro che ha le proprie sedi a Castelfranco, Asolo, Montebelluna e Pederobba, Ali Società Cooperativa Sociale di Valdobbiadene e Sorgente Cooperativa Sociale con l’associazione Fabrizio Viezzer di Soligo. I vari rappresentanti delle cooperative e rispettivamente: Patrizio Marino, Evi Sartor ed Angelo Cremasco, hanno presentato le attività delle loro strutture.

La cooperativa Ali di Valdobbiadene, ad esempio, ha pensato di abbinare alle bottiglie di vino dei braccialetti realizzati dai loro utenti, come ha spiegato il presidente Evi Sartor, invitando gli addetti del settore vinicolo a visitare la loro sede con il negozio delle creazioni realizzate.

Prezioso il vino, prezioso lo scrigno che lo protegge: le cantine che parteciperanno avranno la possibilità quindi di acquisire delle cassette artistiche di legno, dipinte a mano, sacchetti di carta colorati, borse di stoffa, tappi, biglietti, e la variegata oggettistica, tutti preparati con entusiasmo dalle persone con disabilità che frequentano i centri diurni o le residenze, e inoltre saranno inserite nell’elenco delle “cantine solidali”, incrementando il valore della propria azienda.

Le prime aziende che hanno scelto di aderire all’iniziativa sono state: Azienda Agricola La Tordera di Vidor, Azienda Agricola Guia di Buso Mario, Cantina Miotto, Azienda Vinicola Luigi Gregoletto, come hanno testimoniato durante la serata che con piacere hanno unito la loro attività alla solidarietà.

Lo scopo del progetto è quello di tenere impegnate le persone con disabilità con dei lavori utili e di aumentare sempre più la sensibilità della collettività al tema. Ora l’augurio è che questo progetto decolli e che si uniscano tante altre cantine della zona. Per informazioni è possibile contattate l’associazione Casa Maria Adelaide.

(Fonte: Antonella Callegaro © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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