Sognando un concerto, crisi nera per il mondo delle fiere e degli spettacoli. Gerlin: “Mutui per pagare le tasse”

Siamo fermi da febbraio, abbiamo mutui da pagare e le difficoltà sono tante, se il governo non farà qualcosa molte realtà come la mia moriranno definitivamente”: con queste parole Ino Gerlin di Studio Due Group, un’azienda di Vidor che lavora nel campo delle fiere e degli spettacoli con magazzini anche a Rimini, Roma e Milano, ha commentato la situazione che stanno vivendo le persone che lavorano nel settore delle manifestazioni.

Non solo service professionali per allestimenti palchi, impianti audio, luci e video per festival, concerti, fiere ed eventi ma anche matrimoni, artisti di strada, musicisti, attori e tutte le persone che lavoro nell’indotto legato a queste realtà.

Dal mese di febbraio 2020, Ino non può lavorare a causa dell’emergenza Covid e del blocco di tutte le attività legate al mondo delle fiere e degli spettacoli.

La sua azienda stava lavorando all’allestimento di un’importante convention di Poste Italiane a Roma e a un evento alla Fiera di Bologna quando ha dovuto fermare tutto, con una timida ripresa quest’estate grazie a qualche noleggio e ad alcuni lavori al Festival del Cinema di Venezia.

Ino spera di poter fare qualcosa nell’estate 2021 ma è convinto che ci vorranno anni per risollevarsi da questa situazione perché anche l’approccio della gente è cambiato.

Chi si ammasserà più davanti ad un palco per ascoltare un cantante insieme a migliaia di persone?

Il pessimismo certo non aiuta e in molti guardano all’arrivo dei vaccini contro il Covid come un segno di speranza per poter iniziare a vedere la luce in fondo al tunnel.

Noi non siamo obbligati alla chiusura ma non lavoriamo perché sono fermi i settori con i quali collaboriamo e quindi non si fa niente – spiega Ino – I ristori non bastano perché stiamo facendo dei mutui per pagare le tasse e siamo molto preoccupati anche per i nostri dipendenti”.

“All’Agenzia delle Entrate chi fa il mio lavoro ha ben 3 codici Ateco diversi e la confusione è molta – conclude – In pochi immaginano cosa ci sia veramente dietro a una manifestazione, cosa voglia dire dover smontare da un momento all’altro un palco perché un evento è stato annullato o chiedere ad un camion di tornare indietro perché è saltata una fiera. Il governo deve pensare anche a noi e nella nostra situazione ci sono molti altri lavoratori, penso agli esercenti nel campo degli spettacoli viaggianti ai quali va tutta la nostra solidarietà”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: per gentile concessione di Ino Gerlin).
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