In questi giorni, viste le alte temperature registrate, diverse persone si stanno recando sulle sponde del fiume Piave per trovare un po’di refrigerio.
Da Segusino a Vidor, infatti, non mancano certo delle zone che possono essere utilizzate dai bagnati come delle vere e proprie “spiagge”.
Purtroppo, a causa dell’incauta condotta di alcuni soggetti, spesso la balneazione in riva al Piave può diventare molto pericolosa.
Nell’ultimo periodo sono stati riscontrati diversi casi in cui alcuni bagnanti hanno rischiato la vita dimostrando imprudenza e sottovalutando i rischi da sempre legati all’imprevedibilità dei corsi d’acqua.
Proprio per questo, alcune amministrazioni comunali, come nel caso di Pederobba con i consigli del sindaco Marco Turato (qui l’articolo), lanciano appelli sulla corretta balneazione lungo i fiumi.
Oltre ai classici rischi legati al fatto di evitare di entrare in acqua subito dopo i pasti, i fiumi, più degli altri luoghi di balneazione, sono caratterizzati dal pericolo di correnti molto impetuose.
Abissi, canali navigabili, mulinelli, piloni di ponti difficili da vedere in tempo e l’effetto risucchio sono tra i rischi maggiori da considerare se si sceglie di nuotare in un fiume.
Oltre a questi, va considerata anche l’eventuale presenza di rifiuti galleggianti e ostacoli di vario tipo che si possono trovare sott’acqua.
Le acque dei fiumi, inoltre, hanno temperature più basse di quelle del mare. Le acque, infatti, si riscaldano più lentamente e il rischio di finire in ipotermia non è quindi da sottovalutare.
Solo i nuotatori più esperti dovrebbero approcciarsi alla balneazione nei fiumi perché le insidie sono sempre dietro l’angolo.
Godere della bellezza dell’ambiente fluviale è un diritto di tutti, ma farlo con superficialità può costare molto caro.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it