Passeggiando su e giù tra le colline che ricoprono la parte settentrionale del territorio comunale di Vidor, in particolare nella frazione di Colbertaldo, addentrandosi nella valle creata dal torrente “Rosper”, dopo circa 750 metri ci si imbatte in suggestivi resti di quotidianità che fanno riaffiorare i ricordi di una volta.
Nascoste dalla vegetazione, abbandonate dal tempo, si trovano lungo il sentiero delle vasche di cemento ricoperte da muschio, con una fontana da cui sgorga dell’acqua cristallina.
Sono le cosiddette “vasche delle Fiabane”, cosi chiamate perché una volta venivano utilizzate dalle famiglie dei casolari vicini per lavarvi i panni e per abbeverare il bestiame.
Il sito si compone di una vera e propria zona di lavaggio con tre vasche e una fontana originariamente di proprietà della famiglia Fiabane, da cui “Fontana Fiabane”, risalente ai primi del ‘900.
Il complesso di vasche serviva prettamente per il lavaggio dei panni, quando le massaie dovevano andare ai corsi d’acqua per poter lavare biancheria e vestiti, ma era anche il punto da dove poter attingere acqua potabile per il consumo giornaliero e per abbeverare gli animali.
Il sentiero lungo il torrente “Rosper” inizia da Cal delle Crode in via Martiri della Liberazione e termina in località “Bottegan”, presso le sorgenti del torrente stesso.
Interessante è, proseguendo lungo il percorso e superando le fontane Fiabane, l’incontro con una vera e propria parete di roccia che sbarra la strada da cui scende una cascata: un salto d’acqua molto caratteristico e non così facile da trovare tra i torrenti delle colline Unesco.
“Purtroppo da questo punto diventa difficile e pericoloso proseguire e si consiglia di non provare a farlo perché si rischia di scivolare e poi anche perché se si vuole inerpicarsi lateralmente aggirando questa roccia ci sono molti cespugli di pungitopo che rendono problematica l’ascesa” spiega in un post online Dario Bordin.
Un territorio quello del comune di Vidor custode di una storia che non smette di affascinare gli appassionati e i semplici curiosi, una storia che fa riscoprire il passato e la vita dei nostri antenati.
(Fonte: Francesco Pastro © Qdpnews.it).
(Foto: Dario Bordin).
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