Martedì scorso, 9 ottobre, nella aule del Tribunale di Treviso si è svolta una decisiva udienza del processo contro Luca Leiballi, l’imprenditore vittoriese, classe 1965, che la mattina del 23 maggio 2017 causò la morte di Ferrante Battistin (nella foto sopra e sotto) in un terribile frontale sulla Sp 34, tra Vidor e Sernaglia della Battaglia (qui l’articolo).
Leiballi, provenendo dalla direzione opposta, invase la corsia di marcia di Battistin e del suo collega Gianni Tormena, causando la morte (avvenuta quaranta minuti dopo) dell’operaio edile 52enne residente a Vidor con la moglie Vittoriana Nardi (nella foto sopra con Ferrante).
La difesa, durante la prima udienza del 12 giugno scorso (qui l’articolo), aveva chiesto il patteggiamento, ma martedì scorso il giudice Piera De Stefani l’ha negato. Il processo, quindi, proseguirà con il rito abbreviato il 10 gennaio 2019, con la speranza della moglie di Battistin che si arrivi ad un giudizio esemplare.
Le indagini preliminari, coordinate dal sostituto procuratore Mara De Donà e rese note il 18 ottobre 2017, avevano fatto emergere le gravi responsabilità di Leiballi. Gli esami del sangue avevano dimostrato che quel 23 maggio, alle ore 6.50, il vittoriese Leiballi stava guidando sotto l’effetto di cocaina (qui l’articolo).
Ciò non bastasse, gli era stata revocata la patente di guida per due anni poiché, durante un controllo del 10 settembre 2016, la Polizia stradale di Belluno l’aveva trovato con i punti esauriti da nove mesi. Il 53enne vittoriese, perciò, aveva continuato a guidare non sottoponendosi agli esami obbligatori disposti dalla motorizzazione civile di Treviso il 27 gennaio 2016.
(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it