È passato un anno esatto dall’incendio che ha colpito lo stabilimento della Vidori servizi ambientali, società di gestione e trattamento dei rifiuti con sede a Vidor.
Poco dopo l’ora di pranzo del 18 agosto 2017, i passanti lungo la strada provinciale 4, nel tratto che corre accanto alla zona industriale di Bosco, avevano iniziato a notare il fumo nero che si stava alzando dalla ditta, ingrossandosi sempre di più.
Come stabilito nei mesi successivi dalla Procura di Treviso, un piromane esperto aveva da poco innescato il rogo che avrebbe distrutto tutta la parte est dello stabilimento, domato solo dopo molte ore di lavoro da parte dei Vigili del fuoco, giunti con uomini e mezzi da tutta la provincia.
I sindaci del Quartier del Piave e l’Ulss 2 diramarono subito gli avvisi per avvertire i cittadini di stare in casa e di non mangiare frutta e verdura dell’orto fino a che le analisi non avessero accertato che nessuna sostanza tossica fosse stata liberata nell’aria.
I dipendenti della Vidori in quel periodo erano in ferie e nessuno fortunatamente rimase ferito. Certo fu un evento sconvolgente, che finì anche sotto esame della commissione parlamentare Ecomafie, essendo simile a una serie di incendi scoppiati anche nel resto del Veneto.
La Vidori rimase chiusa per circa un mese e mezzo, riuscendo a ripartire e a riprendersi, reintegrando poco alla volta tutti i trenta dipendenti che da un giorno all’altro si erano trovati con il posto di lavoro a rischio.
“Già da alcuni mesi sono al lavoro tutti i nostri dipendenti. – spiega Filippo Antonello, amministratore delegato della Vidori servizi ambientali – Posso dire che al momento siamo in una buona situazione: correndo contro il tempo e con grande impegno e fatica siamo tornati operativi, e il mercato ci sta premiando. Le analisi, inoltre, hanno accertato che l’incendio non ha avuto ripercussioni sull’ambiente o sulla salute dei cittadini”.
Certo la Vidori non è ancora tornata al livello precedente all’incendio. “Ci mancano dei macchinari che sono andati distrutti e per i quali servono forti investimenti. – conferma Antonello – Le indagini della procura non sono ancora concluse e fino al loro termine non sapremo se potremo ricevere l’indennizzo dell’assicurazione per i danni subiti. Fino ad allora sarà difficile valutare che genere di investimenti portare avanti”.
Prima del rogo la Vidori si trovava ad una fase avanzata del progetto di trasferimento in una nuova sede, poco distante da quella attuale. “Attualmente è tutto fermo: l’ipotesi rimane depositata in Regione, ma la nostra priorità è ricostruire. – afferma Filippo Antonello – Inoltre, in questa sede siamo in affitto e siamo tenuti a riconsegnare com’era la struttura al proprietario, dunque la nostra attenzione è del tutto rivolta ad altro in questo momento”.
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(Fonte: Edoardo Munari © Qdpnews.it).
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