Regione dopo regione con accanto solo due cavalli, per oltre 5.500 km: Jessica Riviera è arrivata oggi, sabato 15 ottobre, a Vittorio Veneto dopo un viaggio in solitaria durato un anno intero.
Una grande accoglienza per la giovane vittoriese in Piazza del Popolo da parte del sindaco Antonio Miatto, degli Alpini del reparto Salmerie e dei tanti amici e conoscenti curiosi ed affascinati dalla sua esperienza. Jessica ha aggiornato costantemente le sue pagine social “Con 6 zampe” raccontando il suo viaggio in tutta Italia assieme ai suoi cavalli Fatira e Lemik, facendo appassionare migliaia di persone.
La vittoriese ha poi studiato il viaggio nei minimi dettagli, in modo da scegliere i sentieri più idonei e in regime di autosussistenza. Jessica ha infatti dormito in tenda e sacco a pelo cucinandosi il cibo in autonomia durante tutto il suo lungo viaggio. Da Revine Lago alla Sicilia, visitando Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Trentino: ha percorso tappe dai 30/35km in pianura e dai 20/25km a seconda della quota di dislivello sia a piedi che a cavallo conoscendo luoghi, persone e tradizioni.
“Sono partita il 18 maggio 2021 sotto la bandiera degli Alpini – racconta Jessica – e ho continuato il viaggio con loro come punto di riferimento. Mi dicevano sempre: ‘Per qualsiasi cosa chiama che ci sono gli Alpini’. Fortunatamente non ce n’è stato il bisogno. Gli Alpini mi hanno dato inoltre un grande supporto psicologico: mi incitavano e ogni giorno, a turni, mi scrivevano”.
“Abbiamo avuto delle difficoltà – prosegue – come frane, alberi caduti o sentieri troppo verticali, ma ce l’abbiamo fatta sempre. Ci siamo imbattuti anche nei lupi. I cavalli erano costantemente controllati: ogni due mesi facevano gli esami del sangue per verificare se ci fossero delle carenze. L’alimentazione non era infatti standard, quello che trovavo gli davo”.
“Mi sono fermata i tre mesi invernali festeggiando il Natale a casa – continua – per la neve, il freddo ed il pericolo di scivolare: se mettevo male un piede, non mi avrebbe trovato nessuno. Dormivo in tenda e sacco a pelo. Se lungo la via trovavo maneggi, stalle allora recuperavo del fieno, domandavo ovviamente ai proprietari, e dormivo lì. Qualche volta avevo paura soprattutto delle persone: tenevo i social indietro di tre giorni per non essere identificata”.
“Dal punto di vista umano mi resta tanto – aggiunge Jessica -, un bellissimo ricordo e tanto affetto. L’italiano medio è una persona molto ospitale. Chi ha avuto modo di conoscermi di persona, mi ha apprezzato e voluto bene. Mentre da chi si è basato solo sull’articolo letto o i social ho ricevuto tanta cattiveria: ‘reddito di cittadinanza; non avrà bollette da pagare; e i genitori pagano…’. Assolutamente no, i miei genitori erano contrari al viaggio. Ho avuto degli sponsor in termini di materiale, il resto me lo sono pagata io con i risparmi che avevo da parte: fin dall’età di 14 anni ho sempre lavorato. Inoltre, quando arrivi nelle varie aziende, dai una mano per racimolare qualcosa e poi riparti”.
“Vorrei scrivere due libri – conclude – una guida tecnica per fare quello che ho fatto io e un romanzo che racconterà il viaggio. Non mi fermerò qui: ci saranno altri viaggi, passato l’inverno“.
“Un orgoglio per tutti noi – ha commentato Miatto -. Ha espresso forza di carattere, idee e la capacità di portare a compimento quello che si propone di fare. Abbiamo tanti giovani di carattere che sanno imporsi nella vita con la loro felicità che noi auguriamo”.
“È stata veramente brava – aggiungono gli Alpini -. Aveva la determinazione di fare questa esperienza. Noi avevamo un po’ di timore ma le abbiamo detto comunque di partire e realizzare il suo sogno, così non avrà alcun rimpianto. È partita da sola con tanta determinazione per riuscire a realizzarlo e ce l’ha fatta. Siamo orgogliosi”.
“Una figlia fantastica ed imprevedibile – dice la mamma di Jessica, Beatrice Boteon -. Me ne combina di tutti i colori senza mettermi al corrente delle sue idee, infatti lo scopro dai giornali di solito. È stata veramente brava, sono orgogliosa di lei”.
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