La diocesi di Vittorio Veneto in pellegrinaggio a Cercivento, paese della “Bibbia a cielo aperto”

Si è svolto martedì scorso, 16 ottobre, il pellegrinaggio che ha coinvolto 45 fedeli del Quartier del Piave e di altre località della diocesi di Vittorio Veneto nelle terre della Carnia, terre segnate dalle antiche Pievi, come quella stupenda di Cesclans distrutta dal terremoto del Friuli e di recente artisticamente ricostruita.

Quante le pagine di storia, così come i ricordi dolorosi che hanno segnato il territorio, come quelli della Prima Guerra Mondiale. La chiesa di San Martino a Cercivento, ad esempio, dove si è celebrata la messa con don Brunone De Toffol, parroco di Farra di Soligo, fu infatti requisita nonostante la ferma contrarietà del parroco don Luigi Zuliani, per essere il tribunale straordinario di guerra dei fusilàs,  ovvero dei quattro alpini condannati alla pena di morte, alla fucilazione nel petto eseguito da un picchetto di carabinieri per essersi rifiutati, conoscendo bene la zona, di portare a termine un attacco contro il nemico in una valle completamente scoperta in pieno giorno (reato di rivolta).

Farra di Soligo FUSILAS

Si tratta del caporal maggiore Ortis Gaetano Silvio di Paluzza, il caporal zappatore Corradazzi Giovanni Battista di Forni di Sopra, il caporale Matiz Basilio di Timau e il soldato Massaro Angelo Primo di Maniago. L’esecuzione avvenne il primo luglio 1916 dietro il cimitero, con grande sgomento di tutta la popolazione di Cercivento. Ancora oggi questi quattro alpini non solo stati riabilitati, proprio come tanti altri soldati italiani, più di mille, condannati ingiustamente. “Presso il cippo che li ricorda – racconta don Brunone De Toffol – ci siamo fermati per un momento di silenzio e preghiera con una rappresentanza di Alpini di Farra di Soligo e Valdobbiadene”.

Nel pomeriggio, quindi, con l’accompagnamento di guide locali, la visita della “Bibbia a cielo aperto”, progetto che individua dei percorsi biblici a tema nelle piazze e nelle vie del paese con la realizzazione di mosaici, murales, affreschi, sulle pareti di edifici. Mosaici eseguiti della prestigiosa scuola di Spilimbergo, dunque, e pitture di icone bizantineggianti del maestro Paolo Orlando, posti sulle abitazioni private, il cui progetto iniziale della via della salvezza si è esteso alle vie di tutta Cercivento di sopra e di sotto, con la via di Maria e la via della Misericordia, ma anche con la Trasfigurazione e il Giudizio Universale.

“Tantissimi i simboli nell’intero percorso di cultura e di riflessione spirituale che aprono alla conoscenza della Sacra Scrittura, testo fondamentale della nostra civiltà occidentale”, osserva don Brunone. Una breve sosta a Sutrio, paese famoso per la lavorazione del legno ha coronato l’intensa giornata.

(Fonte e foto: parrocchia di Farra di Soligo).
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