L’acquisizione del teatro “Lorenzo Da Ponte” di Serravalle da parte del Comune di Vittorio Veneto è più vicina, dopo l’offerta da 2,5 milioni di euro da parte di Fondazione Cassamarca già valutata positivamente dal consiglio comunale? Lo si saprà tra pochissimi giorni, quando l’amministrazione Miatto esaminerà la perizia di stima affidata all’ingegnere moglianese Stefano Pelliciari, che ha tempo fino a mercoledì 10 agosto per consegnarla in municipio.
Si avvicina dunque un passaggio cruciale per il futuro dello storico teatro serravallese (il “Cinema Rossini” nei ricordi dei meno giovani), struttura sorta su progetto dell’architetto Giuseppe Segusini a metà ottocento nell’allora Comune di Serravalle. Acquisito da Fondazione Cassamarca, che lo ristrutturò e riaprì al pubblico nel 2002, dal 2010 il teatro è in gestione al Comune di Vittorio Veneto tramite una successione di atti di comodato.
Lo scorso aprile Fondazione e Ca’ Spineda Srl offrirono al Comune di Vittorio Veneto di acquisire il Da Ponte per un valore di 2,5 milioni di euro, “ritenuto sensibilmente ridotto – ricordano gli uffici comunali – rispetto al valore iscritto al bilancio della società Ca’ Spineda con una cifra superiore a 8 milioni di euro”.
La proposta di vendita approdò a fine aprile in consiglio comunale, che deliberò l’interesse ad acquisire il bene a un valore non superiore alla cifra indicata da Fondazione Cassamarca – 2,5 milioni appunto – dando mandato all’amministrazione e agli uffici competenti di verificare la congruità del prezzo.
In che modo? Nei giorni scorsi il Comune ha affidato al professionista esterno la perizia di stima del teatro (un complesso monumentale a tutti gli effetti), attesa a giorni in municipio. E poi? Il sindaco Antonio Miatto si dice “ottimista per un’acquisizione del Da Ponte da parte del Comune. L’offerta non è al valore di costruzione ma la andiamo ugualmente a valutare, ricordando che passando da un affitto a una proprietà cambiano delle cose, visto che ad esempio la manutenzione straordinaria spetta al proprietario. Può anche darsi che l’acquisizione non convenga sotto l’aspetto economico: presumo che non sarà così, presumo che passeremo all’acquisizione. Può anche darsi che la perizia evidenzi un valore minore di 2,5 milioni di euro, e allora bisognerà vedere se loro saranno disponibili a vendere l’immobile anche per un valore minore. Intanto – frena il primo cittadino – vedremo la perizia”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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