Vittoriese acquista online, su un sito web italiano, un prodotto artigianale di abbigliamento spendendo circa 170 euro. Quando il capo gli viene consegnato, non rimane soddisfatto e respinge l’ordine nei tempi previsti dalla legge, chiedendo di essere rimborsato. A distanza di un mese, il vittoriese attende ancora che l’importo pagato per quella merce rifiutata gli venga accreditato. E così, per il tramite di Ascom Vittorio Veneto a cui è associato, ha denunciato la situazione temendo di essere vittima di una truffa.
“Siccome purtroppo siamo abituati a vedere ogni genere di tentativo di truffa, se la cosa non si risolve immediatamente interesseremo l’Autorità giudiziaria” annuncia Antonella Secchi, direttrice dell’Ascom mandamentale.
“Questa vicenda peraltro dimostra una volta in più la differenza che c’è tra un acquisto in negozio e un acquisto online: in negozio, se c’è qualcosa che non va, si entra e si risolve. Online non è così facile – evidenzia Secchi -. Anche se questo non significa che non si possa vendere e acquistare online in modo lecito e corretto”.
Nel caso vissuto dall’associato Ascom, il timore è “che la truffa possa essere dietro l’angolo. E quando l’angolo è virtuale, diventa più difficile trovare soluzione” ammette la direttrice.
Se la merce è stata restituita subito, non altrettanto è successo per il rimborso dell’importo, che per legge deve essere erogato entro 14 giorni: “A tutt’oggi, oltre un mese dopo, non è stato ancora effettuato il rimborso, nonostante i numerosi solleciti telefonici” conclude Secchi.
(Foto: web).
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