“Abbiamo lottato per difendere il comparto agricolo e il vino italiano sui tavoli europei. E abbiamo vinto”. Così si è espresso Gianantonio Da Re, europarlamentare vittoriese della Lega ed esponente del gruppo Identità e Democrazia a Strasburgo.
“Oggi abbiamo salvaguardato le nostre eccellenze, in primis il Prosecco – spiega Da Re -. In Commissione Agricoltura, infatti, abbiamo votato a favore della proposta di Regolamento sulla revisione delle Indicazioni Geografiche. Un punto fondamentale per l’Italia, in quanto protagonista con il maggior numero di prodotti agroalimentari riconosciuti dall’Unione”.
L’obiettivo del regolamento è quello di valorizzare le specificità, le qualità e la protezione internazionale, così da evitare pratiche di contraffazione sul mercato stimate in 75 miliardi di euro annui solo in Europa.
“Nella proposta di regolamento, la Lega ha inserito due emendamenti che hanno lo scopo di vietare l’utilizzo di un termine come menzione tradizionale che rappresenta già un’indicazione geografica di un altro Stato membro – continua l’eurodeputato -. In questo modo, agli Stati sarà vietato evocare le indicazioni geografiche di altri Stati membri. Grazie al grande lavoro di squadra degli italiani vengono difesi i prodotti tipici, frutto delle nostre traduzioni e della nostra storia. Il nostro vino è salvo, brindiamo al Prosecco“.
Sul ruolo dell’Euipo, l’Agenzia per la Proprietà Intellettuale, la Lega ha voluto limitare il trasferimento delle deleghe e scongiurare così il rischio di trasformare le Indicazioni geografiche in meri marchi commerciali. Il ruolo dell’Agenzia europea è così circoscritto a quello di supporto legale per gli operatori che lo richiedano durante le negoziazioni degli accordi di libero scambio tra l’Ue e Paesi terzi, a sostegno di una sempre maggiore presenza dei nostri prodotti sui mercati internazionali e di una loro migliore difesa contro i fenomeni di concorrenza sleale.
“Data la sensibilità politica della Lega nei confronti degli operatori del settore vino, abbiamo lottato affinché le disposizioni più importanti restino all’interno della Pac per preservarne la specificità, consentire revisioni più snelle e avere più protezione” conclude l’ex sindaco di Vittorio Veneto.
“È arrivato oggi un bel segnale. Che pone freno alla voglia di conquista e di distruzione identitaria delle produzioni tipiche. Il Prosecco rappresenta sicuramente un simbolo, la più grande denominazione al mondo e deve essere tutelato e protetto di fronte al suo grande palcoscenico. È un fenomeno riconosciuto a livello globale, la cui popolarità si basa su una grande attenzione alla qualità e al legame indissolubile con la terra d’origine”.
Sono le parole del presidente della Regione Veneto Luca Zaia dopo l’approvazione dell’emendamento al nuovo regolamento sulle Dop e Igp approvato in commissione Agricoltura dell’Europarlamento.
“Ricordiamoci – prosegue Zaia – che se passasse, se fosse passata, oppure – aggiungo – se qualcuno ancora pensasse di poter concretizzare l’idea del ‘Prosek’ significherebbe dare la stura a tutta una serie di altre attività che possono coinvolgere qualsiasi prodotto tipico registrato e tutelato dall’Europa. Non deve essere permesso l’utilizzo commerciale in grado di evocare Denominazioni di origine protetta, ingenerando confusione e potenziali distorsioni dei mercati, danneggiando la nostra produzione. Attenzione quindi: questa non è solo una battaglia per il Prosecco. È una battaglia di identità contro chi vorrebbe la standardizzazione delle produzioni agronomiche e vinicole, contro chi è contro ogni forma di identità. Dietro a ogni prodotto tipico c’è la storia, c’è la passione, c’è la dedizione di un territorio. Ed è la diversità delle produzioni e delle tecniche a dare valore all’Europa”.
“Siamo pienamente soddisfatti che la Commissione agricoltura del Parlamento europeo abbia approvato all’unanimità un emendamento anti Prosek che di fatto tutela i nomi e i territori di tutte le denominazioni esistenti in Unione europea – sottolinea Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso –. Si tratta di una battaglia che ci vede impegnati per difendere il Prosecco, ma che di fatto, se vinta, pone una pietra miliare a difesa di tutti i produttori agricoli che profondono il loro impegno e la loro passione per regalarci dei prodotti di eccellenza con una precisa storia ed identità. Questo emendamento è un importantissimo primo passo in questa direzione”.
Con la riforma del sistema europeo delle denominazioni di origine (IG) è in gioco il primato italiano nell’Unione Europea con 883 prodotti riconosciuti, tra alimentari e vini, che sviluppano un valore di 19,3 miliardi di euro con il contributo di oltre 86 mila operatori.
“Dalla difesa del sistema delle indicazioni geografiche europee dipende la lotta al falso Made in Italy alimentare che nel mondo vale oltre 120 miliardi di euro – aggiunge Polegato – Il contrasto alle imitazioni aiuta la crescita di un sistema che oltre all’impatto economico ed occupazionale rappresenta un patrimonio culturale ed ambientale del Paese. E’ importante la volontà del Parlamento di indicare obbligatoriamente la provenienza in etichetta dei prodotti ad indicazione geografica protetta (IGP) per proteggere i consumatori dagli inganni, ma è anche da rilevare l’emendamento di tutela anti-Prosek in cui si chiarisce come menzioni tradizionali come Prosek non possano essere registrate, in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp. Un indirizzo significativo in attesa del pronunciamento definitivo sulla vertenza che oppone l’Italia alla Croazia da parte della Commissione”.
Marina Montedoro, presidente dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, commenta: “Oggi è stato fatto un passo importante nella difesa dell’identità, del nome e del valore delle denominazioni tipiche. E nel caso specifico che riguarda il nostro territorio difendere la denominazione Prosecco significa difendere l’identità di tutto il territorio. Per questo condividiamo le parole del governatore Zaia e dell’eurodeputato Paolo De Castro e siamo al loro fianco nella difesa e nella tutela di quest’area insieme ai prodotti che esprime. L’italian sounding è lesivo non solo per i prodotti, ma anche per il territorio che li produce. Il Prosecco DOCG, insieme alle cultura enogastronomica, alle tradizioni, all’arte e al paesaggio sono il cuore delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene ed è per questa ragione che è importante difenderne l’identità, anche per tutelare i visitatori che cercano e apprezzano l’autenticità”.
“L’emendamento europeo che ha approvato la riforma delle denominazioni d’origine si traduce un nuovo passo avanti nella tutela delle eccellenze agroalimentari italiane e rappresenta un tassello prezioso nella battaglia di identità che stiamo combattendo per la difesa del vino italiano più venduto al mondo, il Prosecco, e per scongiurare l’ennesimo attacco al Made in Italy”. Così il consigliere regionale veneto Tommaso Razzolini del gruppo consiliare Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni, che interviene sull’approvazione da parte della commissione agricoltura dell’Europarlamento della riforma delle regole per gli alimenti a indicazione geografica.
“L’Europa finalmente ha preso una posizione in difesa del nostro Prosecco, puntando a rafforzare la tutela delle denominazioni protette e delle norme sulla trasparenza. Menzioni tradizionali, quindi, come Prosek, non potranno in nessun caso evocare le denominazioni di origine protetta, come quelle del Prosecco Doc e Docg”.
“Un’occasione per plaudire al lavoro di concertazione che vede il Governo Meloni e il ministro Lollobrigida protagonisti. Ora le proposte approvate dalla Commissione agricoltura andranno discusse con il Consiglio europeo: un iter che continuerò a seguire con la massima attenzione per tutelare un prodotto che testimonia il suo legame indissolubile con la terra d’origine, assieme al suo intero comparto”.
“C’è in gioco infatti lo sfruttamento del nome Prosecco e del suo territorio, dove già non è semplice far percepire le differenze della piramide qualitativa che vede all’apice l’area storica di produzione in virtù delle caratteristiche del suolo e del microclima di collina, non a caso riconosciuta Patrimonio dell’umanità per il suo paesaggio culturale” chiosa Razzolini.
«Il voto delinea uno scenario incoraggiante non solo per il nostro Prosecco, da sempre eccellenza della tradizione enologica del territorio e uno dei prodotti più riconosciuti e apprezzati a livello internazionale, ma anche per l’intero distretto del vino “Made in Italy”» commenta Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, presidente di Confagricoltura Treviso. «Per quanto concerne il nostro Paese, la legislazione dei nostri Consorzi lavora già bene sul fronte della tutela della produzione vitivinicola, ma con questo ulteriore passo in avanti a livello europeo ci auspichiamo che il sistema venga protetto in maniera ancora più importante, a fronte soprattutto di problematiche come quello rappresentato dal Prošek croato. Ci auguriamo che l’orientamento promosso dalla commissione Agricoltura dell’Europarlamento, rappresenti una traccia precisa per le decisioni future sul settore e possa aprire nuovi dibattiti costruttivi e che portino a impegni concreti».
“La pronunciazione della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo rappresenta un’importante vittoria per tutto il settore agricolo di qualità e l’agricoltura dei territori testimonianza di valori quali la tradizione e l’identità, composta da tante aziende che seguono e rispettano rigidissimi disciplinari a garanzia del consumatore. Le DOP e le IGP vanno tutelate attraverso quegli strumenti che la normativa mette a disposizione e il ruolo delle istituzioni, oltre al nostro quali associazioni di categoria, è quello di difenderle.” – dichiara Salvatore Feletti, presidente CIA Agricoltori Italiani Treviso – “Il Prosecco è una grande eccellenza della Marca Trevigiana, terra che da origine a tante altre denominazioni di qualità e che identificano il nostro territorio nel mondo. L’agricoltura, per la nostra provincia, è un inestimabile asset economico con impatto economico di 2,209 miliardi e al contempo è un valore importantissimo per il settore turistico, con il Veneto quale prima meta turistica italiana”.
“Nel caso specifico del settore vitivinicolo promuoviamo in ogni sede opportuna la protezione delle relative denominazioni. – specifica Gianmichele Passarini, presidente CIA Agricoltori Italiani Veneto – Contestualmente, siamo convinti che il comparto debba rimanere all’interno del sistema OCM, Organizzazione Comune del Mercato vitivinicolo. Questa misura è strategica in quanto è propedeutica alla concessione di finanziamenti e contributi, pure a fondo perduto, per i Produttori Vitivinicoli”.
(Foto: per concessione di Gianantonio Da Re).
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