Si chiama agroforestazione e fa parte di un percorso d’innovazione e di rispetto dell’ambiente portato avanti dall’azienda agricola Bellenda di Carpesica di Vittorio Veneto.
Questa tecnica, che prevede l’utilizzo di animali da fattoria nella pratica delle coltivazioni, era conosciuta fin dall’antichità dando vita all’agricoltura di sussistenza.
Nei terreni di proprietà dell’azienda agricola Bellenda, questa pratica viene utilizzata per garantire un impatto minore sui terreni coltivati: un gregge di pecore ripulisce dalle piante infestanti e allo stesso concima le zone dei vigneti utilizzati per produzione del Conegliano Valdobbiadene docg.
“Un tempo, l’esercizio dell’agroforesteria era molto utilizzato – spiega Umberto Cosmo – Personalmente, ho visto per la prima volta questa pratica all’estero e ho deciso di importarla anche qui. Credo che un’azienda agricola all’avanguardia debba lavorare in armonia con il territorio che la circonda”.
L’idea ha preso vita grazie alla collaborazione tra Umberto e lo chef del ristorante Dolada Riccardo De Prà: “Riccardo ha un gregge di pecore in Alpago – continua – e un giorno, davanti a un bicchiere di prosecco e al pecorino delle sue pecore abbiamo deciso di far svernare il gregge qui a Carpesica”. “Questa pratica permette, oltre che una maggiore cura degli animali, di migliorare la qualità della sostanza organica potenziando l’attività microbiotica del terreno dove nascono le nostre uve”.
Da sempre Bellenda afferma di essere attenta al territorio e al circolo produttivo dei suoi prodotti. Il legame tra le terre d’Alpago e quelle del Prosecco rappresenta un punto di partenza per uno sviluppo sostenibile della produzione vitivinicola. A detta di Umberto, inoltre, l’attività è molto apprezzata anche dai turisti che, soggiornando al suo agriturismo, rimangono incantati dal panorama bucolico.
“È importante dare una connotazione alle nostre colline di vicinanza all’ambiente, non perché vada di moda, ma perché è il luogo dove viviamo: migliore è l’ambiente, meglio stiamo noi che lo frequentiamo”.
La filosofia produttiva dell’azienda è sempre stata quella di diversificare i luoghi di produzione per garantire una catena naturale che si autogeneri: boschi e ulivi creano diversi habitat con risorse utili per favorire lo sviluppo di insetti che proteggono i vigneti dagli attacchi dei parassiti oltre che fornire riparo alle pecore, che ripuliscono i terreni dalle piante infestanti e concimano le zone di produzione.
La filosofia di Bellenda viene condivisa dal ristoratore Riccardo De Prà, proprietario degli animali: “Trovo corretto che le pecore vivano in un ambiente a loro consono e non in un recinto. Per questo motivo attorno al mese di maggio il gregge torna in Alpago da Carpesica per effettuare la transumanza verso il Col Mat. In questo modo i capi possono sempre brucare erba fresca che migliora la qualità del latte e della lana”.
I progetti futuri dell’azienda agricola mirano a completare questo ciclo produttivo naturale: energia prodotta dai pannelli solari, tetti con un basso impatto ambientale andranno a sommarsi all’utilizzo dell’agroforesteria, verso un futuro in cui le pecore non scompaiano dai nostri panorami collinari.
(Fonte: Simone Masetto © Qdpnews.it).
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