Come imparare l’uso del digitale fin da piccoli, in maniera utile, per se stessi e per gli altri? A rispondere a questa domanda è il progetto “À la recherche du temps perdu”, presentato dalla classe 5° B della scuola primaria “Alessandro Parravicini” di Serravalle, guidata dalla docente Conny Fornelli.
La classe, e di riflesso la primaria Parravicini, è tra i dieci team selezionati in tutta Europa per partecipare alla finalissima dell’AI in STEM Challenge, il concorso promosso da Science on Stage Germany, che si terrà il prossimo 6 giugno a Berlino, nella Rappresentanza del Land Baden-Württemberg.
Finale presieduta dalla sindaca di Berlino, Franziska Giffey, attualmente senatrice per l’Economia, l’Energia e le Imprese pubbliche.
Gli studenti e i loro insegnanti presenteranno i propri progetti Stem, sviluppati con l’ausilio dell’intelligenza artificiale e del machine learning. Durante l’evento a Berlino, una giuria internazionale selezionerà i tre progetti giudicati migliori.
Nel caso della Parravicini, la primaria sarà rappresentata da tre bambine, accompagnate dall’insegnante Fornelli (in foto), che dovranno raccontare alla platea il significato del loro progetto, rigorosamente in lingua inglese.
Si tratta di un progetto interdisciplinare, che ha intrecciato la ricerca scientifica con la memoria e l’empatia, così da sviluppare una web-app in grado di aiutare le persone affette da Alzheimer a riconoscere oggetti e luoghi della quotidianità, simulando il funzionamento della memoria umana, per aiutarli così a mantenere una certa autonomia in casa.
“Aiutiamo i nonni a essere più autonomi – ha raccontato, a margine, Conny Fornelli, docente di italiano, scienze e tecnologie -. Abbiamo usato strumenti come Teachable Machine e Scratch 3.0. Per noi è una grande sorpresa essere arrivati in finale e ci tengo a sottolineare che, tra i dieci finalisti, siamo gli unici italiani e l’unica primaria: di fatto andremo a confrontarci con tutte classi delle superiori e, per noi, questa è già di per sé una vittoria”.
“Siamo partiti dall’immagine della madeleine raccontata da Marcel Proust nel suo romanzo ‘À la recherche du temps perdu’ (che dà il nome al progetto stesso ndr). Poi abbiamo fatto un collegamento con il concetto del ricordo, per arrivare al tema del cervello e del problema della demenza senile – ha proseguito -. Abbiamo così incontrato un’assistente sociale di una Rsa di Sacile, che ha affrontato con noi proprio la questione della demenza senile dei nonni”.
“La nostra web-app fa sì che, mostrando un oggetto (come ad esempio un cucchiaio), l’app indichi dove si può trovare e a cosa può servire: consente quindi a un anziano di riconoscere e ricordare in quali stanze si trovano gli oggetti di vita quotidiana, per poterli utilizzare – ha aggiunto -. Un progetto che permette ai nonni di mantenere un minimo di autonomia, così da non farli sentire inutili, ed è mirato ad aiutarli“.
“Le bambine, alla finale, dovranno quindi spiegare il funzionamento dell’app in lingua inglese e anche questa sarà una prova, ma loro tre hanno tutta la volontà di farla” ha aggiunto.
Un progetto, quindi, che mostra come l’interdisciplinarietà (in questo caso letteratura, scienze e tecnologia) possa sicuramente essere utile a creare dei prodotti nuovi, avvicinando le nuove generazioni, in maniera positiva e propositiva, al digitale e all’intelligenza artificiale. Il concorso è sostenuto da Amazon Future Engineer e nasce con l’intento di avvicinare i più giovani alle tecnologie emergenti.
Una sfida educativa a cui hanno partecipato oltre 260 studenti e 140 insegnanti da 17 Paesi europei, con centinaia di progetti. La giuria internazionale ha selezionato i dieci migliori, basandosi sull’impatto sociale, la creatività, l’innovazione e il coinvolgimento attivo degli alunni.
Oltre alla presentazione pubblica e al viaggio a Berlino, il concorso offre ai team la possibilità di accedere a un premio prestigioso: la partecipazione al Festival europeo Science on Stage 2026, che si terrà a Klaipėda, in Lituania. Un’esperienza che, oltre all’emozione nel parteciparvi, lascerà anche un bellissimo ricordo e un’impronta educativa indelebile.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: per gentile concessione di Conny Fornelli)
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