Parrucchiere e barbieri non solo sono alle prese con le chiusure per decreto, apparse a loro incomprensibili, almeno fino a giugno, ma con il dilagare dell’abusivismo, rischiano anche di affrontare una ripresa a ritmo inferiore alle attese.
E’ in questo senso la denuncia di Fabiana Baldo, portavoce di un gruppo di parrucchieri, che ha il negozio a Meschio: “Abbiamo chiesto al presidente della regione Luca Zaia come pensava di affrontare il discorso degli abusivi che ci stanno rovinando la piazza. Vero che c’era anche prima ma adesso, con il dilagare del coronavirus, è diventata altrettanto una pandemia. Che senso ha stare chiusi? Zaia ci ha risposto nel corso della diretta di oggi che la soluzione è la riapertura, ma che non dipende dalla Regione”.
Una risposta che non ha soddisfatto gli artigiani dei capelli vittoriesi, tra l’altro proprio da una collega è nata anche l’idea della manifestazione del prossimo 4 maggio in piazza del Popolo.
“Una risposta troppo veloce – spiegano – ci aspettavamo, a fronte dei divieti del decreto, altrettanti controlli, che non ci sono. Si deve capire che le persone nel 2020 hanno una dignità anche fatta di estetica. Non si può dire solo che si combatte l’abusivismo con le riaperture. Bisogna trovare una soluzione prima, altrimenti qui finisce male”.
Il fenomeno tuttavia non è solo zonale, vittoriese o dell’Alta Marca, è esteso a livello nazionale. E allora che fare per debellare l’abusivismo?
“Ok che è nazionale ma i controlli esistono solo per i negozi? Devono fare più controlli – sostengono i parrucchieri -. Basta vedere quando si va a fare la spesa e si trovano decine di persone con i capelli in ordine. Qualcuno li avrà pur fatti e non siamo stati noi regolari che abbiamo i negozi chiusi. Chiediamo solo più attenzione anche a quelli che sembrano dettagli”.
(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook).
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