“Lei dal primo giorno ci ha chiamato per nome. E noi lo abbiamo sentito come un padre”. Il concetto è nella lettera pergamena della comunità di Cozzuolo, indirizzata a don Primo Tegolotti.
Esso riassume l’affetto di tutte le comunità dell’unita pastorale della Valle dei Fiori, che nell’ultimo fine settimana hanno abbracciato il sacerdote che le ha guidate, 34 anni Carpesica, 27 Cozzuolo, 7 Formeniga. Prima di ritirarsi nella Casa del clero di Vittorio Veneto.
A Carpesica, sabato sera c’è stata la “messa dei giovani”, organizzata dagli animatori. La messa mensile dedicata ai giovani è una delle ultime proposte pastorali di successo avviate da don Primo. Molto toccante è stato il momento del Padre Nostro, perché don Primo è sceso dall’altare maggiore e ha stretto le sue mani a quelle dei giovani sui primi banchi, che a loro volta le hanno strette alle persone che avevano vicine, formando una sola e unica catena fra tutti i presenti.
Nelle preghiere dei fedeli il sacerdote è stato ringraziato per l’attenzione avuta e la sensibilità dimostrata verso i bambini, i ragazzi ed i giovani. Con gioia è stata accolta la notizia che don Primo continuerà a seguire il grest ed il campeggio estivo.
Sempre a Carpesica, domenica mattina, c’è stato un secondo momento per esprimergli tanto amore. L’eucarestia è stata animata dai tre cori delle tre parrocchie.
E questo ha fatto ripensare anche ad un’altra sua recente iniziativa di animazione pastorale, con tre momenti di preghiera e riflessione, proposti nell’Avvento, in Quaresima e in prossimità della Pentecoste, intessuti con canti inerenti al relativo momento liturgico, accompagnati da riflessioni pertinenti e da momenti di silenzio, per consentire ai partecipanti di vivere in “un’oasi di spiritualità”, lontana dalla frenesia che contraddistingue la quotidianità.
Domenica, all’offertorio, sono state portate all’altare tre lettere pergamene, una per ciascuna comunità, per esprimergli i sentimenti vissuti, fra questi i tanti grazie per il bene realizzato e per le tante cose che ha fatto a favore delle singole persone, delle famiglie, delle comunità. Ad esempio ha ristrutturato le chiese parrocchiali di Carpesica, di Cozzuolo, di Formeniga.
Il parroco, in più momenti commosso, durante le due celebrazioni, ha sottolineato: che “è stato fatto un innesto in una pianta vecchia (don Primo), con piantine giovani (il gruppo dei giovani sacerdoti del Seminario che lo sostituiranno), che di sicuro porteranno a dei bei frutti”; ha invitato i fedeli delle parrocchie dell’Unità Pastorale a “rimanete uniti, a continuate a volersi bene e a camminare insieme”.
C’è stato poi il pranzo al ristorante Le Rive di Tarzo. Nel corso del quale sono state date a don Primo le offerte raccolte nelle due messe. E lui, come ebbe a fare in occasione della festa per i suoi ottant’anni, ha devoluto l’intera somma a suor Tullia Posocco, per le bambine che la religiosa segue a Manila nelle Filippine, nella struttura “Oasi di gioia”.
Ecco un’altra delle belle iniziative attivate dal “don”. Ogni anno raccoglie alcune decine di adozioni a distanza per sostenere l’educazione delle giovani seguite dalle suore Figlie di San Giuseppe Caburlotto e ha promosso delle raccolte fondi per aiutare quelle popolazioni.
Don Primo ha annunciato che sarà in canonica a Carpesica nei giorni di martedì e di giovedì, per continuare a dare una mano e per celebrare le messe serali. Dalla prima domenica di Avvento aiuterà anche le comunità dell’Unità Canevese, per celebrare una delle messe festive. Ecco la fedeltà, la sollecitudine, la generosità del pastore, che ha così concluso: “Chiamatemi a qualsiasi ora e io per voi ci sarò sempre e verrò da voi”.
(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
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