Laboratorio di criminologia al Museo della Battaglia: è stato presentato lunedì scorso il progetto che avrà durata triennale, e che per una dozzina di lunedì all’anno prevede l’utilizzo di uno spazio all’interno del museo per approfondimenti dei corsi di criminologia dell’istituto di scienze forensi e la scuola internazionale di criminalistica di Corsico.
Alle lezioni teoriche ci sarà in queste occasione per gruppi di studenti e criminologi un’importante attività pratica e di approfondimento analizzando e studiando una serie di reperti museali di indubbia valenza storica e tecnico-balistica, messi a disposizione appositamente. Pezzi che altrimenti resterebbero chiusi nelle casse dei magazzini e utili per lo studio “da vicino” di alcuni tipi di armi.
Già lunedì scorso i primi dieci corsisti, un gruppo di avvocati, magistrati, poliziotti e studenti dell’istituto di scienze forensi, hanno iniziato con un corso breve proprio sullo studio delle armi corte, come i revolver, la tecnica per l’utilizzo e la balistica.
Si tratta di una inedita partnership tra il Comune di Vittorio Veneto e l’istituto di scienze forensi di Corsico che opera nei più svariati campi, dalla criminalistica pura alle scienze umane e all’intelligence, insieme alla scuola internazionale di criminalistica specializzata nella formazione con docenti di fama nazionale e internazionale. Il Museo della Battaglia metterà a disposizione nelle giornate dedicate ai corsi, i reperti bellici, le armi e strumentazioni necessarie ai fini dell’attività didattica ed esclusivamente per lo studio e analisi.
L’iniziativa è stata resa possibile grazie all’interessamento del direttore onorario del Museo della Battaglia ingegner Luigi Marson, e secondo gli amministratori e per la sua originalità potrà dare una ulteriore visibilità al Museo della Battaglia, che grazie al Centenario è diventato un punto di riferimento per le visite e la storia della Grande Guerra. Un museo dunque che vive anche con iniziative di carattere culturale e didattico, come questa, che faranno in modo di mantenere alto l’interesse per la ricerca storica e anche scientifica, oltre gli anni del Centenario.
(Fonte: redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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