L’Ulss 2, in risposta alla nota del gruppo consigliare di minoranza di Vittorio Veneto “Partecipare Vittorio – Rinascita Civica” in cui veniva criticata la poca chiarezza sui dati Covid della Casa di Riposo Cesana Malanotti del Comune stesso (vedi l’articolo), ha voluto chiarire alcuni punti riguardante la situazione e le operazioni effettuate nella struttura.
Tutti gli ospiti e gli operatori del Cesana Malanotti sono stati testati dalla task force che segue le Rsa, guidata dal dottor Moretto, con i seguenti risultati:
Gli ospiti, su un totale di 151, sottoposti a tampone sono i seguenti: 73 sono risultati negativi al Covid, 78 positivi (63 dei quali asintomatici).
Tra gli operatori, invece, su un totale di 168 persone sottoposte a tampone sono risultate negativi in 134 e in 34 positivi. Per quanto riguarda i decessi di pazienti da Covid evidenziati dalla struttura risultano, ad oggi, 11.
A massima garanzia degli ospiti e degli operatori del Cesana Malanotti nei giorni scorsi si è recato nella struttura un team di specialisti per un valutazione approfondita di tutte le possibili problematiche, con particolare riferimento a quelle infettivologiche: del team, accompagnato dalla dottoressa Piera Bonato, direttore U.O.C. Cure primarie Distretto Pieve di Soligo e Coordinatrice aziendale coordinatori centri servizi Ulss 2, facevano parte il dottor Pier Giorgio Scotton (Primario Malattie Infettive Treviso), il dottor Patrizio Sarto (Primario Medicina dello Spot Treviso) e il dottor Mario Giobbia (Infettivologo del Ca’ Foncello).
“Il team – sottolinea il direttore generale, Francesco Benazzi (nella foto) – ha valutato approfonditamente la situazione clinica dei pazienti, con particolare riferimento a quelli risultati Covid positivi. Tre di loro, dopo l’effettuazione dell’Ecg per valutazione Qt, sono risultati eleggibili a terapia con idrossiclorochina. Vorrei rassicurare tutti sul fatto che le persone che risultato covid positive vengono prese in carico con i medesimi protocolli di cura sia che siano ospiti delle Rsa sia che provengano dal resto del territorio”.
“Per quanto concerne, in particolare, eventuali ospedalizzazioni degli ospiti delle Rsa esse vengono disposte, in analogia a quanto previsto per il territorio, nel caso di pazienti con insufficienza respiratoria che possano trarre beneficio da cure intensive – prosegue Benazzi -. I pazienti asintomatici o paucisintomatici vengono gestiti, con un modello assistenziale rivelatosi vincente a livello regionale nel fronteggiare la diffusione del Covid, presso la struttura di cui sono ospiti. Va anche ricordato che, nel caso di persone anziane, il ricovero in ospedale rappresenta un motivo di stress aggiuntivo, che provoca spesso disorientamento e un peggioramento delle condizioni generali”.
“La valutazione infettivologica effettua al Cesana – conclude – ha evidenziato la presenza di una struttura adeguata dal punto di vista igienico-sanitario, nel cui ambito sono “state adottate buone misure di contenimento, con opportuna suddivisione degli spazi tra pazienti covid positivi e non covid”.
(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
(Foto: Ulss 2 Marca Trevigiana).
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