Chi era Suor Maria De Coppi, martire in Mozambico dopo una vita dedicata alla missione. Il cugino luminare Paolo: “Ispirò la mia scelta di diventare medico”

“La sua vita è stata votata alla missione, per la quale ha donato tutte le sue forze ed energie. Era una donna di immensa ospitalità, disponibilità e generosità. Siamo sgomenti e molto addolorati per questa tragica notizia”. A parlare è Pietro De Coppi, cugino di suor Maria, missionaria 83enne dell’ordine delle Comboniane uccisa in un attacco terroristico alla comunità di Chipene, in Mozambico, dove operava da 59 anni (qui l’articolo).

“Nella sua vita ha affrontato molte difficoltà, a partire dal periodo della guerra civile” prosegue De Coppi: in effetti, suor Maria era giunta in Mozambico quando ancora era una colonia del Portogallo, e successivamente il Paese era stato sconvolto da un lacerante conflitto fratricida. “In passato era sopravvissuta ad un altro attacco, nel quale era morta la consorella che viaggiava sulla sua stessa auto” dice ancora, profondamente scosso e rattristato, il cugino, persona molto conosciuta nella comunità santaluciese.

Un attentato di matrice terroristica, probabilmente jihadista, avvenuto nella notte tra il 6 e il 7 settembre ha messo fine in modo tragico ad un’esistenza spesa senza riserve a favore dei più bisognosi. 

“Operava in un convitto femminile, dove si prendeva cura con tanta dedizione delle ragazze povere e della loro formazione e istruzione – afferma De Coppi -: mia cugina suor Maria si impegnava per garantire loro la possibilità di andare a scuola”.

“Ci siamo tenuti sempre in contatto, e suor Maria ci aggiornava di frequente delle sue attività e iniziative” conclude Pietro De Coppi, che è papà di Paolo, medico e ricercatore coneglianese di chiara fama a livello mondiale, premio Civilitas 2003.

Lo stesso Paolo, notissimo nel mondo accademico internazionale, ha condiviso la notizia sul suo canale Twitter, scrivendo in inglese: “Una notizia molto triste. Dopo 58 anni di servizio in Mozambico, è stata uccisa una mia parente stretta. Ha dedicato la sua vita ai più poveri ed è stata sicuramente fonte di ispirazione per me nel decidere di diventare un medico. Arrivederci Suor Maria e grazie! Riposa in pace”.

Suor Maria faceva riferimento alla comunità parrocchiale di Ramera, dove si era trasferita con la sua famiglia ancora da giovane e ritornava spesso nelle pause della sua attività missionaria. Il parroco don Adriano Zanette la ricorda come “una donna splendida, piena di tenerezza e di sensibilità umana verso i sofferenti: quando tornava a casa, raccontava delle ragazze del suo convitto immedesimandosi in loro, manifestando la grandissima attenzione e cura che aveva sempre avuto nei confronti della comunità del Mozambico”.

“Suor Maria ha sempre aggiornato la comunità sul suo operato – dice ancora il parroco -. Il nostro ultimo contatto risale a dieci giorni fa: mi aveva mandato un audio in Whatsapp in cui raccontava che cosa aveva fatto quella domenica”.

Proprio la chiesa parrocchiale di Ramera ospiterà due momenti di preghiera in suffragio di Suor Maria che saranno presieduti dal vescovo diocesano monsignor Corrado Pizziolo: venerdì 9 settembre alle 18.30 il presule celebrerà una messa nello stesso giorno dei funerali della religiosa che si svolgeranno in Mozambico. Mercoledì 14 settembre alle 20.30, sempre a Ramera, ci sarà una veglia di preghiera.

Il lutto ha sconvolto l’intera Chiesa italiana e il mondo missionario: ad esprimere il proprio cordoglio anche il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

“Esprimo profondo cordoglio alle suore missionarie comboniane e alla Diocesi di Vittorio Veneto per la morte di suor Maria De Coppi, rimasta uccisa in un attacco terroristico a Chipene, in Mozambico – afferma il cardinale -. Dopo suor Luisa Dell’Orto, piccola sorella del Vangelo di Charles de Foucauld, morta il 25 giugno ad Haiti, piangiamo per un’altra sorella che con semplicità, dedizione e nel silenzio ha offerto la vita per amore del Vangelo”.

“Preghiamo per suor Maria – prosegue – che per sessanta anni ha servito il Mozambico, diventato la sua casa. Il suo sacrificio sia seme di pace e di riconciliazione in una terra che, dopo anni di stabilità, è nuovamente flagellata dalla violenza, causata da gruppi islamisti che da alcuni anni seminano terrore e morte in vaste zone del nord del Paese. Il mio pensiero, a nome delle Chiese in Italia, va ai familiari e alle consorelle Comboniane, a don Lorenzo e don Loris e a tutti i missionari che restano in tanti Paesi per testimoniare amore e speranza. Ricordiamoli nella nostra preghiera e circondiamoli di tanta solidarietà perché essi camminano con noi e ci aiutano a raggiungere le periferie da cui potremo capire chi siamo e scegliere come essere discepoli di Gesù”.

“Non solo le autorità civili, ma anche i leader religiosi devono condannare e isolare la radicalizzazione con maggiore determinazione – ha commentato Alessandro Monteduro, direttore di Aiuto alla Chiesa che Soffre -. Il 7 settembre ricorreva l’ottavo anniversario dell’eccidio delle Missionarie di Maria Suor Lucia Pulici, Suor Olga Raschietti e Suor Bernadetta Bogian, avvenuto in Burundi. A otto anni di distanza, le missionarie pagano ancora il tributo del sangue per evangelizzare le nazioni africane. La barbara uccisione della religiosa italiana suor Maria De Coppi rappresenta solo l’ennesimo colpo alla comunità cristiana del Mozambico e africana nel suo complesso”.

(Foto: Comboniane.org).
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