Chiude dopo 40 anni l’edicola tabaccheria di Oscar e Susanna. “Un’avventura bellissima, iniziata senza sapere cosa fosse una marca da bollo”

Oscar Da Rold e Susanna Biasio

Dopo 40 anni di lavoro, domani domenica 2 luglio chiuderà definitivamente la storica edicola-tabaccheria in via Matteotti a Vittorio Veneto, gestita dai coniugi Oscar Da Rold Susanna Biasio

Oscar era un ragazzo come tanti che lavorava per l’azienda di paese come semplice dipendente. Con il passare del tempo però, inizia a stargli stretto il lavoro da “catena di montaggio”:  “Ero dipendente di una multinazionale in giovane età – racconta -. Era piccolina, circoscritta solo in Italia e si riusciva ad avere dei contatti umani. Quando l’azienda ha iniziato a crescere, ero diventato solamente un numero e non mi piaceva più. 

Il sogno di mio padre, una volta giunta la pensione, era quello di comprare una tabaccheria – continua -. Casualmente mia moglie un giorno passò in questa via e vide che i precedenti proprietari del negozio erano intenzionati a cedere. Abbiamo fatto subito l’affare anche se a quel tempo non sapevo cosa fosse una marca da bollo”.

Oscar il 1° maggio 1984 rivela il negozio di Luigi Ceccato e intraprende la carriera di edicolante. Sveglia alle 4 per essere in negozio verso le 4.45 ed aprire ogni mattina, sabato e domenica inclusi, alle 5.30: questa è stata la vita di Oscar per ben 40 anni. Un periodo, come racconta il proprietario, che non gli è mai pesato perché lo faceva con passione e amava i suoi clienti. 

“Sono stati degli anni bellissimi – aggiunge Oscar -. Mi ha aiutato molto anche il titolare precedente che ha saputo farmi appassionare a questo lavoro e mi ha dato delle dritte per portare avanti bene l’attività. Non ci siamo mai pentiti di aver aperto l’edicola e avrei continuato se avessi avuto alla spalle un po’ di aiuto in più”.

Giunti gli anni del pensionamento, la stanchezza inizia a sopraggiungere. Purtroppo però nessuno si è sentito di rilevare l’attività e quindi le serrande del negozio verranno abbassate definitivamente. “È da un po’ di tempo che sono in pensione ed era giunto il momento di chiudere questo capitolo – spiega Oscar -. L’unico dispiacere è che nessuno rileverà l’edicola per il troppo impegno che c’è nel gestirla: le ‘alzatacce’ la mattina e lavorare il sabato e la domenica. La merce invece siamo riusciti a piazzarla e la licenza del monopolio l’abbiamo venduta al bar Mathilda“.

Si prospetta una nuova vita per i gestori: “Ora faremo la vita da pensionati, tra giardinaggio e passeggiate. Abbiamo già prenotato un altro cagnolino“.

Da tempo in città si nota una morìa di negozi, problema peraltro comune anche ad altri centri. C’è il rischio di una “città fantasma” dal punto di vista commerciale? “Le aziende chiudono perché i proprietari sono anziani e non c’è un cambio generazionale – sostiene Da Rold -. C’è chi è stato oppresso anche dai troppi centri commerciali. Anch’io ero fornito di cartoleria e tanto altro, ma ad un certo punto abbiamo dovuto eliminarla perché l’apertura di supermercati e grandi magazzini ci ha tagliato le gambe“.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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