Non è da tutti vantare una famiglia con due medaglie d’oro al valor militare e una croce di guerra per meriti nella Resistenza.
Si può dire che Alessandro Valenti, giornalista, drammaturgo e scrittore di Vittorio Veneto (nonchè per anni impegnato nella vita amministrativa e politica della città) discenda da una stirpe di eroi di guerra (il nonno e lo zio materni) e di eroine (la mamma crocerossina). Figure che Valenti riporta alla memoria con l’acume dello storico, e non solo del biografo di famiglia.
Dopo sei anni di gestazione e di ricerche nell’archivio dell’Ufficio storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, l’autore vittoriese è pronto a dare alle stampe “Come te papà”, l’intenso racconto della giovane esistenza dello zio Luigino Tandura, caparbiamente italiano, alpino della “Tridentina”, reduce della campagna dell’Armir in Russia e partigiano della Brigata Natisone – Divisione Garibaldi Osoppo, che agiva nella zona del Collio goriziano.
“Nino” a soli 23 anni, il 28 giugno 1944, fu ferito a morte nei pressi di Orsaria, nel corso di un’azione che contrapponeva 19 partigiani del Battaglione Mazzini a 80 soldati tedeschi. Tandura, al comando del gruppo partigiano e l’unico munito di un fucile mitragliatore, protesse la ritirata dei suoi uomini e pagò con la vita. Per questo atto di sacrificio gli è stata conferita la medaglia d’oro al valor militare alla lotta di liberazione.
Nella Grande Guerra il padre Alessandro, tenente degli Arditi del Regio Esercito Italiano, si era guadagnato imperitura fama poichè fu il primo paracadutista al mondo ad essere utilizzato in un’azione di guerra.
Alla sua vicenda il nipote Alessandro Valenti aveva dedicato il libro “Due centimetri più alto del re” e un testo teatrale. In più l’amore tra il nonno “ardito” e la nonna Maddalena lo aveva ispirato per un’altra drammaturgia.
Poi è sorta la necessità di ricostruire la vita dello zio Luigino, nome di battaglia “Nibbio”, attingendo dai racconti della madre Vittoria “Toia” Tandura, di un anno più giovane del fratello, nato nel 1921.
“Come te papà” uscirà alla fine del mese di aprile, stampato da De Bastiani Editore. Alessandro Valenti ha pubblicato ben 26 libri e testi teatrali. Quest’ultimo è il più tragico e il più profondamente “autobiografico”, come scrive Fabio Girardello nella prefazione.
“Con questo lavoro si conclude la saga sui Tandura. L’ho scritto perché, mentre mio nonno Alessandro è osannato dappertutto, mio zio Luigino non è mai stato ricordato con grande rilievo dall’Anpi. Eppure era una medaglia d’oro della Resistenza. – sottolinea Valenti – Dopo l’8 settembre 1943, che lo colse mentre era alla scuola allievi ufficiali di Tarquinia, raggiunse i partigiani in Cansiglio”.
“Però non legò con chi operava in questa zona e nell’ottobre, insieme con altri compagni, passò in Friuli, divenendo comandante della Brigata Gramsci. – prosegue – Lui diceva che la guerra si faceva con le stellette, non con il fazzolettone rosso o blu al collo. Era un personaggio molto controverso e dibattuto“.
“Socialista, liberale e monarchico. Gli unici che lo hanno sempre tenuto in memoria sono gli alpini. – aggiunge – Luigino si era arruolato come alpino semplice nel 6° Reggimento. Era figlio di una medaglia d’oro, mio nonno era morto nel 1937, avrebbe potuto evitare di arruolarsi. Ma lo fece per far onore a quel padre-eroe, un mito con cui si confrontava da sempre. Chiese di passare dal 7° al 6° Reggimento della “Tridentina” quando seppe che questo sarebbe stato impegnato nella campagna di Russia. Ed è qui che maturò il suo odio per gli alleati tedeschi, quando li vide uccidere i nostri alpini”.
Il libro ripercorre le tappe della vita di Luigino Tandura: il liceo classico “Flaminio”, il collegio-convitto “Ricci” di Vittorio Veneto, la Scuola Militare “Teuliè” di Milano, la Scuola Militare “Nunziatella” di Napoli, il 7° e il 6° Reggimento alpini, le scuole allievi ufficiali alpini di Merano e di Tarquinia, la campagna di Russia con la divisione alpina “Tridentina”, l’adesione alla lotta di liberazione e il sofferto amore per la compagna di scuola Luisa.
Sepolto inizialmente ad Orsaria, dopo che i tedeschi ebbero consegnato il suo corpo al parroco del paese (lasciandolo davanti alla chiesa), “Nibbio” riposa nel cimitero di Vittorio Veneto.
Il libro di Alessandro Valenti da fine aprile si potrà trovare in vendita al “Marco Polo” di Vittorio Veneto oppure sarà possibile ordinarlo online nel portale web attivato dai giovani dello stesso centro.
(Foto: per gentile concessione di Alessandro Valenti).
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