“In relazione alle affermazioni del portavoce del Comitato per la difesa della Sanità Pubblica Alta Marca, Adriano Botteon, in merito alle attività del Presidio Ospedaliero di Vittorio Veneto, spiace constatare l’assoluta incapacità di cogliere la gravità dell’attuale scenario che impone – doverosamente – scelte legate all’emergenza Covid”.
Lo afferma il dottor Michelangelo Salemi, direttore dell’ospedale civile di Vittorio Veneto, che in un lungo intervento ribatte alle affermazioni del Comitato di cui è portavoce Botteon, secondo il quale “con il peggiorare della situazione pandemica il nostro ospedale paga un altro enorme dazio al coronavirus. I reparti stanno nuovamente chiudendo. Con il ritorno ciclico dell’emergenza, la nefasta etichetta di “ospedale Covid” reintroduce e aumenta i disagi e i disservizi per i cittadini, svilisce le professionalità e acuisce il depotenziamento del nostro ospedale” è una sintesi delle obiezioni del Comitato per la difesa della sanità pubblica in Alta Marca, che toccano anche altri aspetti sempre relativi alla funzionalità del nosocomio di via Forlanini. “Un grande tributo lo pagano soprattutto i cittadini nella veste di pazienti, ricoverati o parenti, che subiscono lo spostamento in altre strutture o il rinvio di visite e interventi” sostiene il comitato.
“Spiace constatare come anziché cogliere gli immani sforzi dell’Azienda Sanitaria si preferiscano sterili polemiche, mai come ora totalmente inopportune, oltre che destituite di fondamento – sostiene Salemi – ad essere presa di mira, e non è la prima volta che ciò accade, non è solo l’Azienda Sanitaria ma l’operato quotidiano delle migliaia di donne e uomini che, con grande spirito di abnegazione, cercano di dare risposte alle esigenze clinico assistenziali incessanti e su diversi fronti. In questo contesto caotico, dettato dal mutare giornaliero dell’epidemiologia delle infezioni da Covid e di conseguenza dal sempre crescente numero di assistiti che necessitano di cure dedicate il Presidio Ospedaliero di Vittorio Veneto è, secondo indicazioni regionali, la struttura che deve fronteggiare, insieme agli ospedali degli altri distretti, l’emergenza. Questo certamente porta inevitabilmente ad una riorganizzazione delle attività di medici, infermieri, operatori sanitari, personale addetto ai servizi di pulizia e sanificazione, addetti alla ristorazione che si vedono spesso costretti ad assistere un elevato numero di pazienti.
Vittorio Veneto, oltre ad avere attivato ben 4 aree di degenza per un totale di più di 100 posti letto per pazienti Covid, di diversa intensità di cura, sta comunque garantendo le attività di ricovero di area medica non Covid, attività specialistica in urgenza e non solo, oltre ad alcune attività di sala operatoria quali ad esempio tutti gli interventi oncologici dell’Unità di Otorinolarigoiatria.
Non ci stancheremo mai di dirlo – afferma Salemi – abbiamo fronteggiato, doverosamente e con orgoglio, per più di un anno intero questo disastro di proporzioni bibliche e per farlo abbiamo dovuto riorganizzare i servizi nel migliore dei modi anche verso l’Ospedale di Conegliano, spostando lì ad esempio l’attività della chirurgia generale e non solo, per evitare la chiusura definitiva delle attività clinico assistenziali, cosa che in altre realtà di altre Regioni invece è stato fatto.
Oltre a questo, il personale ha dato supporto all’importante campagna vaccinale che l’azienda ha messo in atto, arrivando a più di 7 mila vaccinazioni giornaliere, risultato importante raggiunto anche grazie all’impegno del personale del presidio di Costa.
È stato già detto in altre occasioni, e lo ribadiamo con forza oggi, che la priorità dell’Azienda è quella di rinforzare le attività del Presidio Ospedaliero di Vittorio Veneto, finalizzando i provvedimenti strutturali necessari a sostenerlo nel carico ordinario e straordinario di interventi al quale è, e potrebbe essere, sottoposto, qualora dovesse esserci un ritorno dell’epidemia ma non solo.
Passato l’attuale periodo di emergenza, l’organizzazione sarà rivolta al potenziamento di alcune attività clinico assistenziali in un’ottica di rete tra tutti gli Ospedali dell’azienda nella quale il P.O. di Vittorio Veneto rappresenta uno snodo cruciale così come ha dimostrato essere in queste drammatiche giornate.
Infine, per quanto riguarda i 4 posti letto di terapia intensiva, che comunque sono già stati allestiti provvisoriamente in prossimità del blocco operatorio del P.O. di Costa per dare assistenza ai casi Covid più gravi, la fase progettuale è in corso, con l’aggiunta sopra la Terapia Intensiva di un piano al grezzo che, ultimato, ci darà la possibilità di realizzare ulteriori 15 ambulatori rispondendo alle sempre più pressanti necessità di spazio per diagnosi e cura. Parallelamente – conclude Salemi – sono in corso le richieste agli enti preposti di approvazione del progetto, mentre I lavori inizieranno il prossimo anno”.
(Foto: archivio Qdpnews.it)
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