Uniti Per Valsalega e Val Lapisina di Vittorio Veneto: la Regione riattivi l’elisoccorso notturno

Riceviamo da Daniele Dal Mas, del Comitato Uniti Per Valsalega, e Silvano De Nardi, presidente Quartiere Val Lapisina di Vittorio Veneto, e pubblichiamo:


Venezia riattivi l’elisoccorso notturno! 
In seguito alla richiesta partita dal Comune di Belluno, con firmatari i consiglieri di maggioranza, tra i quali l’ex capo del Soccorso Alpino provinciale Fabio Rufus Bristot (ora nel con-consiglio nazionale del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino), siamo ad aggregarci e far pressing affinché anche i sindaci del trevigiano si muovano per chiedere alla Regione la riattivazione del servizio dell’elisoccorso notturno perlomeno nel territorio delle Prealpi trevigiane che va dall’estremità del Comune di Cordignano che confina con il Friuli Venezia Giulia a Valdobbiadene, e che ha al proprio interno le aree montane del Cesen, Pian Dee Femene, Visentin, Monte Pizzoc e il Cansiglio.

C’è la necessità che il servizio di elisoccorso venga da subito potenziato, per partire con la sperimentazione sin dal prossimo anno e pervenire nel 2019 a regime con la partenza del servizio H24″, hanno scritto i consiglieri bellunesi alla Regione Veneto.

“Non sarà neppure lontanamente pensabile che possa essere Treviso a dover garantire questa tipologia di servizio, soprattutto perché nell’urgenza e nell’emergenza sanitaria non deve vigere il principio dell’area vasta (prestazione differibile nello spazio, quindi anche nel tempo), ma quello dell’area ristretta, Pia (neologismo assai calzante), dove la prestazione deve essere pressoché immediata, quindi la più vicina possibile all’utente”.

I consiglieri ricordano che l’elisoccorso a Belluno, partito ufficialmente il primo giugno 1988, fu un’esperienza antesignana in Italia, che vide anche la nostra provincia all’avanguardia assieme a Trento Bolzano e la Val d’Aosta. “La provincia di Belluno fu addirittura la prima a sperimentare il volo notturno ancora nel 1998″, mettono in risalto. “Alla chiusura di tale sperimentazione i sindaci dell’intera provincia chiesero unanimemente e con grande determinazione la garanzia che l’elisoccorso fosse almeno attivo dall’alba al tramonto”.

“La sospensione del servizio legato al cosiddetto tempo prolungato avvenuta nell’ultimo biennio”, continuano i consiglieri, “ha di fatto soppresso la pronta disponibilità del nostro elicottero, con la necessità di ricorrere a Trento, Bolzano e Treviso negli orari non coperti dall’elisoccorso bellunese, condizione già di per sé stessa penalizzante per tutto il territorio”.

Trento e Bolzano, nel frattempo, stanno effettuando felici sperimentazioni/attività legate all’elisoccorso notturno e la Lombardia ha iniziato il percorso da quest’anno. Nella stessa direzione si stanno muovendo Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Toscana ed Emilia Romagna. “Nella nostra provincia, invece, è tutto incomprensibilmente fermo, nonostante le cogenze che quotidianamente si registrano”.

Va potenziato il servizio dell’elisoccorso svolto dalla Centrale operativa di Pieve di Cadore anche per non vedere il rischio che sia sempre l’elisoccorso di Treviso a dover sopperire e a volare nella Provincia di Belluno per eventuali soccorsi, correndo il rischio quindi di aumentare i tempi per i soccorsi a favore dell’utenza trevigiana, perché se succede una qualsiasi emergenza nel territorio trevigiano ed abbiamo l’elicottero del Suem di Treviso a Belluno, vi è il rischio che non si riesca a fare soccorsi tempestivi.

Rischiamo di rimanere, nel contesto del panorama nazionale prima ricordato, una Cenerentola in attesa di chissà quali eventi straordinari che conducano a ottenere anche nella nostra provincia e nelle nostre Prealpi il servizio di elisoccorso notturno a favore della comunità della montagna e dell’utenza turistica, in un territorio sempre più frequentato turisticamente.

Daniele Dal Mas
Comitato Uniti Per Valsalega

Silvano De Nardi
Presidente Quartiere Val Lapisina di Vittorio Veneto

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