Conclusi i lavori da oltre 5 milioni di euro, adesso l’ospedale di Costa è a prova di sisma. Miatto: “Soddisfatti che ora sia a norma”

A distanza di dieci anni dai “boati del Fadalto”, il fenomeno che innescò nell’opinione pubblica cittadina la richiesta di avere un ospedale a prova di terremoto vista la sismicità della zona (di recente passata da livello 2 a 1, dunque il massimo), si sono conclusi in questi giorni i lavori di adeguamento sismico della struttura di via Forlanini, costruita negli anni ’70.

Già rimosse nelle settimane scorse le due gru, è in fase di completamento la tinteggiatura esterna che ha dato una nuova veste – i colori scelti sono arancione, celeste e verdino – alle facciate (nella foto l’ospedale durante i lavori).

I lavori strutturali dell’antisismica sono ultimati – conferma il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi -. Al completamento dell’opera manca solo la tinteggiatura di una piccola porzione di parete esterna, l’ala A nella parte rivolta a sud, precisamente i piani terra e primo”.

Il cantiere si era aperto nell’autunno 2018 e il Covid-19 non l’ha fermato. Anche nel corso del 2020 gli operai della Setten Genesio hanno lavorato nel rispetto anche delle norme anti-contagio.

“Con soddisfazione – commenta il sindaco Antonio Miatto – apprendiamo la notizia della conclusione dei lavori di messa a norma sismica del nostro ospedale. Un intervento ancora più importante visto che proprio di recente la Regione Veneto ha elevato il livello sismico, da 2 a 1, per i comuni di Vittorio Veneto, Revine Lago, Tarzo e Fregona”.

La fine dei lavori arriva nei giorni di ripartenza dell’ospedale divenuto nel marzo 2020 un Covid-hospital: molti reparti hanno ripreso da lunedì 5 luglio le loro storiche funzioni e anche il pronto soccorso è tornato pienamente operativo.


(Foto: archivio Qdpnews.it).
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