Consegnate le civiche benemerenze: a Francesca Meneghin il sigillo della città

La sindaca Mirella Balliana con Francesca Meneghin

Il consiglio comunale di questa mattina è stato aperto dalla cerimonia di consegna delle civiche benemerenze, iniziativa creata per riconoscere l’attività filantropica e d’impegno nel rilancio dell’immagine di Vittorio Veneto da parte di alcuni suoi cittadini.

Le persone premiate sono state scelte da un’apposita commissione presieduta dalla sindaca Mirella Balliana e che vede al suo interno il presidente del consiglio comunale Alessandro De Bastiani, assieme ai vari capigruppo.

Il sigillo della città è andato a Francesca Meneghin, 97 anni e mezzo, nota per il suo impegno antifascista da giovane e, successivamente, in quello da sindacalista. Sua la battaglia per il riconoscimento della parità di salario tra uomo e donna. Una battaglia che la distinse anche agli occhi di Tina Anselmi, divenuta sua amica.

Dal 1960 al 1990 fu consigliere comunale in città per la Democrazia Cristiana, per poi ricoprire un ruolo di responsabilità all’Ipab Cesana Malanotti.

“Stanotte non ho dormito per la commozione – ha affermato Meneghin -. Per quello che ho fatto per gli altri non ho mai preso un soldo, sono felice di aver lavorato per tutti”.

La pergamena è stata consegnata poi a Juan Camarena Molina, docente di lingua spagnola (dal 2008 alla scuola secondaria di primo grado Cosmo, a Vittorio Veneto), distintosi per la sua capacità di aggregazione e per l’abilità nel far crescere le potenzialità degli studenti, creando “un ponte e un’unione tra le lingue e culture europee”.

Juan Camarena Molina

Pergamena consegnata anche a Giannino Longo, presidente del Centro Sociale Piazzoni Parravicini di Vittorio Veneto, da sempre impegnato nella consegna di pasti alle fasce più deboli. Lavoro che si è distinto in particolare durante il periodo della pandemia da Covid-19.

Realtà attiva dal 1989, da anni dona anche “il sorriso dei volontari” e si dimostra “un esempio di valore, che arriva nel sostenere l’intera comunità”. Lo stesso Longo, sanlorenzese doc, ha voluto accanto a sé, al momento di ricevere la benemerenza, altri volontari.

“La proposta di benemerenza civica per il Piazzoni Parravicini è stata presentata e sottoscritta nel novembre scorso da dodici serravallesi particolarmente autorevoli nell’àmbito della loro attività professionale e civile. Un grazie vivissimo al Consiglio comunale, al Piazzoni Parravicini, al presidente in carica Giannino Longo e un grandissimo “Grazie” alla memoria del sempre amato Tito Tolot” ha commentato l’ex presidente del Consiglio comunale, Paolo Santantonio.

Giannino Longo e i volontari del Centro sociale Piazzoni Parravicini

Un riconoscimento-pergamena alla memoria è stato consegnato ai parenti di Vincenzo Ruzza, nato a 1920 a Concordia Sagittaria (nel Veneziano), trasferitosi con la famiglia a Vittorio Veneto nel 1932. 

Chiamato alle armi, si salvò da un destino di prigionia in Germania, saltando dal treno in cui si trovava. Vicesegretario comunale a Vittorio Veneto, fino al 1963, fu cofondatore del Circolo Vittoriese di Ricerche Storiche, svolgendo “con impegno e costanza” delle ricerche che misero in luce il territorio della città.

I familiari di Vincenzo Ruzza

Balliana ha espresso la propria gratitudine a queste figure, per aver saputo, seppur in ambiti e circostanze diverse, rendere omaggio al territorio vittoriese.

Da parte sua la consigliere comunale Antonella Caldart (La persona al centro – Gianluca Posocco sindaco) ha ricordato come le tante candidature ricevute per questo riconoscimento dimostrino quanto quella di Vittorio Veneto sia “una realtà fatta da persone di eccellenza”.

Il consigliere Graziano Carnelos (Partito democratico) ha osservato che sono stati “premiati quattro mondi così essenziali per la città” e ha poi donato un mazzo di fiori a Francesca Meneghin, abbracciandola e ricordandone anche l’impegno nell’Associazione Volontari della Libertà.

Successivamente sono stati segnalati altri due vittoriesi i quali, lo scorso dicembre, sono divenuti Cavalieri all’Ordine della Repubblica Italiana, nel corso della cerimonia tenutasi di fronte al Prefetto di Treviso Angelo Sidoti.

Giuseppe Rizzotto

Si tratta di Giuseppe Rizzotto, medico otorinolaringoiatra all’ospedale di Vittorio Veneto che si è occupato a lungo di tumore alla laringe, e di Francesco Giuseppe Gobbato, da tempo impegnato in un lavoro di ricerca storica, incentrata sul litorale adriatico nel periodo precedente e successivo alla seconda Guerra Mondiale.

Franco Giuseppe Gobbato

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Arianna Ceschin)
(Articolo e foto di proprietà di Dplay Srl)
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