Prima le botte, poi le vessazioni psicologiche e infine, quando lei aveva trovato il coraggio di lasciarlo, la vendetta con le dichiarazioni diffamanti nella cerchia di amici e le sue foto osé inviate alla madre.
Queste le accuse che una 30enne aveva rivolto nel 2020 al marito oggi 34enne, indagato per i reati di diffamazione, diffusione illecita di immagini hard (nota come “revenge porn”) e maltrattamenti. Ora, però, la donna ha cambiato idea e, dopo aver denunciato un incubo durati anni ed essersene andata di casa rifacendosi una vita con un altro, sarebbe tornata sui suoi passi.
Non solo riallacciando i rapporti con il padre di sua figlia, ma decidendo di ritirare le querele. Sono così cadute le accuse di diffamazione e revenge porn, ma non quella di maltrattamenti per la quale la legge prevede che si proceda d’ufficio. La vicenda sta per approdare in tribunale, dove i giudici dovranno decidere se archiviare definitivamente anche l’accusa di revenge porn o collegarla al reato di maltrattamenti e contestarla ugualmente al marito.
Una storia difficile quella che si sarebbe consumata a Vittorio Veneto all’interno della coppia, che si era sposata nel 2015. Un matrimonio – aveva denunciato la donna – per nulla idilliaco. Lui si sarebbe rivelato subito molto geloso e possessivo, diventando violento poco dopo la nascita della loro bambina. L’avrebbe ripetutamente umiliata, anche di fronte ad altre persone.
Fino al 2020, quando la donna aveva deciso di lasciarlo e se n’era andata con la piccola. A quel punto, sempre secondo il racconto della donna, lui avrebbe messo in atto la sua vendetta diffamandola nella cerchia di amici: “Se la fa con un albanese barbone”. E arrivando a inviare alla madre della 31enne, tramite un messaggio Whatsapp, una foto che la ritraeva in atteggiamenti osé. Per questo lei aveva deciso di denunciarlo.
Il 34enne, difeso dall’avvocato Enrico D’Orazio, che era stato raggiunto anche da un divieto di avvicinamento alla donna, aveva sempre respinto con forza le accuse. E ora a scagionarlo sarebbe proprio lei. La donna ha infatti ritirato le denunce che aveva sporto contro l’uomo, con il quale avrebbe ricostruito la relazione.
Per il 34enne si aprirà comunque un processo, per il reato di maltrattamenti per il quale si procede d’ufficio. E i giudici dovranno anche decidere se davvero l’accusa di diffusione illecita di materiali hard debba essere accantonata o se, ritenendola collegata ai maltrattamenti, vada invece contestata all’imputato. L’udienza è fissata per il 14 luglio.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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