Discarica a cielo aperto a Vittorio Veneto: volontari ripuliscono la zona

Durante la mattina di sabato scorso, la zona della panchina che si trova vicino all’arco del Castello del Vescovo, a Vittorio Veneto, è stata ripulita da un gruppetto di volontari. Il tutto è nato da un impeto dovuto a un senso di malessere di Alberto Cabras, residente a Vittorio Veneto.

Giovedì pomeriggio, infatti, durante la solita passeggiata con il cane lungo questa zona, è stato spinto maggiormente verso l’esterno del sentiero proprio dal suo cane, scoprendo una notevole quantità di rifiuti. “Mi è venuto male. La scena mi ha riportato alla mente quella volta in cui ero all’isola della Maddalena in Sardegna, dove in una zona rivolta verso la Corsica c’era una discarica a cielo aperto”, commenta Alberto Cabras, il quale ha invitato poi anche altri a ripulire la zona insieme a lui visto lo sdegno che le sue foto su Facebook avevano sollevato.

Così, sabato scorso, alle 9.30, Alberto Cabras, Paolo Serravallo, Elena Cazzamali e suo figlio Nicholas, hanno ripulito la zona riempiendo ben otto sacchi di spazzatura, tra bottiglie di vetro e di plastica e confezioni di cibo. “Quella zona non ha un cestino, ma ricordo che una volta c’era. C’è, invece, nel parcheggio, ma lì non serve a granché. Si sa che la zona della panchina è frequentata da molta gente, ragazzi ma anche famiglie. Ho chiamato prima il sindaco Roberto Tonon per sapere se era una cosa che si potesse fare, senza dare alcun problema, e lui mi ha risposto favorevolmente ringraziandomi”, commenta Alberto.

Cabras spiega l’intento dei volontari: “Non lo abbiamo fatto per avere riscontri o creare polemiche, non ci sono secondi fini, abbiamo agito di impeto. La nostra è un’opera piccola che ci ha dato però molta soddisfazione. Visto il notevole riscontro che abbiamo avuto spero che sia da stimolo per fare piccoli gesti a favore della comunità ma anche per non sporcare la città”.

A tal proposito, ad esempio, anche nei pressi della chiesa di San Gottardo, in centro città, si trovano parecchie immondizie, residui di ragazzate. “Mi rendo conto che si dà per scontato l’educazione civica sia da parte dei genitori che, probabilmente, nella scuola. La zona che abbiamo ripulito infatti non è solo frequentata da ragazzi che magari fanno la bravata o marinano la scuola, ma anche da famiglie”, spiega Alberto, che spera che il suo gesto risuoni in molti come monito e impeto non solo a lasciare pulita la città ma anche a impegnarsi, ognuno con ciò che può, per essa.

(Fonte: Francesca Rusalen © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook).
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