Prosegue l’Antica Fiera di Sant’Osvaldo con un secondo appuntamento imperdibile. Domenica 31 luglio, nell’Aula Civica del Museo della Battaglia – in Piazza Papa Giovanni Paolo I a Vittorio Veneto – si parlerà di turismo, territorio e dei nostri colli cenedesi, con la presentazione di un nuovo libro fotografico.
Si partirà alle ore 10:30 con il convegno riguardante il “Turismo e Territorio Pedemontano” e, successivamente, verrà presentato il libro “Ceneda terra d’olivi”. Un’ idea di Aldo Bianchi, presidente dell’Associazione Zheneda, in collaborazione con Giancarlo Dell’Antonia Design, per raccontare i colli cenedesi caratterizzati non solo dalle viti ma, anche, dai maestosi olivi.
Il convegno sarà presentato dalla dottoressa Paola Alessandra Vacalebre. Interverranno il sindaco di Vittorio Veneto Antonio Miatto, l’europarlamentare Gianantonio Da Re, il presidente regionale UNPLI, Giovanni Follador e l’agronoma Idana Girotto.
“Quest’anno l’idea è stata quella di concentrarci sui nostri colli locali – afferma Bianchi – un territorio e paesaggio importante. Abbiamo, quindi, creato un libro di 65 pagine fotografiche ed illustrate sui nostri colli veneti e soprattutto cenedesi. L’obiettivo di questo libro è quello di incrementare il turismo nel nostro territorio”.
“Avremo – continua – una grande e interessante discussione, durante il convegno. Ci sarà anche una novità che presenteremo: un nuovo sesto d’impianto degli olivi. Per questo, ci sarà l’agronoma Girotto che lo spiegherà nel dettaglio tramite delle slide approfondite. Non c’è solo vino nel nostro territorio, ma anche olivi”.
In tale occasione, poco prima dell’inizio della discussione, inoltre, verrà consegnata la bandiera della città dell’olio al comune di Vittorio Veneto.
“Vittorio Veneto è diventata finalmente città dell’olio – afferma il vicesindaco Gianluca Posocco – siamo orgogliosi di questo. La zona è sempre stata legata alla produzione dell’olio d’oliva già storicamente. La consegna la andremo a fare in un quartiere ricco della coltivazione dell’olivo che è ripartita proprio dal colle di San Paolo. Grazie alle aziende agricole ed a due o tre produttori che hanno creduto nel recupero della coltivazione di questa pianta dai primi anni 90″.
“Grazie a questo – continua – anche nei nostri colli, dove non potevo essere coltivate altre piante, l’olivo permette al territorio di essere ancora lavorato e mantenuto in ordine. Paesaggisticamente e culturalmente è un bel colpo d’occhio. Il prodotto che ne esce è eccezionale e lo dimostrano anche i premi che hanno ricevuto ultimamente, come l’azienda agricola Baccichetti, ai più importanti concorsi internazionali sul tema. Siamo fieri di essere città dell’olio”.
(Foto: Facebook associazione Zheneda).
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