Don Andrea Forest (Caritas Vittorio Veneto): “Pronti ad accogliere i primi sei profughi ucraini. Disponibilità da imprenditori locali per posti di lavoro”

La Caritas della Diocesi di Vittorio Veneto, sempre in prima linea nell’aiuto verso i bisognosi e le persone in difficoltà, si prepara ad ospitare un gruppo di profughi in esodo dal territorio ucraino, da alcuni giorni teatro del conflitto seguìto all’invasione da parte della Russia.

La conferma giunge direttamente da don Andrea Forest, direttore della Caritas diocesana e delegato vescovile dell’Ufficio della Pastorale sociale, che spiega: “Abbiamo ricevuto una richiesta di accoglienza per sei persone in arrivo dall’Ucraina, tre mamme con i loro tre figli in tenera età, e ci stiamo organizzando per poterli ospitare nelle nostre comunità”.

Le cronache giornaliere narrano di decine di migliaia di ucraini che stanno cercando di varcare le frontiere con Romania e Polonia. La questione riguarda in particolare donne e bambini, dopo che il Governo di Kiev ha chiamato alle armi gli uomini fino ai 60 anni, imponendo loro l’obbligo di restare entro i confini nazionali per poter combattere contro gli invasori.

Molti sono i rifugiati che cercano asilo in Italia, anche perché qui risiedono da anni e sono inseriti nel tessuto economico e sociale molti lavoratori provenienti dall’Ucraina con legami anche di stretta parentela con quanti oggi cercano una via di fuga dalla tragedia della guerra.

Si moltiplicano dunque le richieste di aiuto, anche nel territorio della diocesi vittoriese: “Dovremo fare un appello per capire se ci sono persone che possono mettere a disposizione qualche immobile per l’ospitalità – prosegue don Forest -. Ci è arrivata la segnalazione di qualche imprenditore e dirigente d’azienda che ha offerto la possibilità di accogliere nel proprio posto di lavoro persone provenienti dall’Ucraina”.

Intanto la Diocesi di Vittorio Veneto, a partire dalle parrocchie e dalle sue varie articolazioni pastorali, sta preparando una serie di iniziative importanti a sostegno della pace, come conferma lo stesso don Forest: “Il nostro vescovo Corrado ci ha invitato ad accogliere la proposta di Papa Francesco di digiuno e preghiera corale per la giornata di mercoledì 2 marzo, e ha dato l’ulteriore indicazione di accendere una candela la sera sul davanzale di casa come segno di luce, speranza e solidarietà”. Oltre alle proposte di raccoglimento per la pace che si susseguono in varie comunità cristiane tra Piave e Livenza, è stato annunciato nelle scorse ore il momento di preghiera organizzato per lunedì 28 febbraio alle 20.30 in Cattedrale a Vittorio Veneto presieduto dal vescovo Pizziolo, con la partecipazione della comunità di fedeli ucraini e di tutti i cittadini che vorranno partecipare.

“Questo evento drammatico è molto sentito a livello locale e sta suscitando una grande ondata di mobilitazione – conclude don Forest – inoltre ci esorta a prendere parte alla gestione dell’emergenza nell’immediato, offrendo la testimonianza di uno spirito autentico di condivisione e di carità per le sofferenze patite da un gran numero di persone e nuclei familiari. Questo fatto ci provoca nel profondo e ci fa comprendere l’esigenza e l’urgenza di un impegno costante e quotidiano per realizzare una vera cultura della pace, a partire da scelte etiche personali e di comunità”.

(Foto: L’Azione + – La Tenda Tv).
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