Circa 12 ore di consiglio comunale in due giorni (tra l’altro gli ultimi dell’anno) senza riuscire a esaurire la trattazione dei temi all’ordine del giorno.
L’ultima seduta del 2020 dell’assemblea consiliare, spalmata su due giorni (il pomeriggio – sera del 30 dicembre e la mattinata “lunga” di San Silvestro) ha portato con sé una lunga scia di polemiche sia tra maggioranza e opposizione sia all’interno del centrodestra che governa la città. Polemiche che erano scattate già al momento della convocazione con quell’ordine del giorno chilometrico (14 argomenti), che non è stato completato perché, quando ormai erano passate le 14 del 31 dicembre, è stato deciso di rinviare le interrogazioni delle minoranze a una prossima seduta.
“L’ordine del giorno deve essere ragionevole e tarato sui tempi prevedibilmente richiesti dagli argomenti iscritti che, nel caso del bilancio e di adozioni di varianti urbanistiche, sono aumentati in conformità alle previsioni del regolamento” ha detto in apertura dei lavori il presidente forzista del consiglio, Paolo Santantonio.
Che ha poi precisato: “Se poi si aggiunge che, contrariamente all’ipotesi iniziale fattami dal sindaco attraverso il segretario comunale di fare due distinte sedute, una sul bilancio e una su via Oberdan, ci si è poi ritrovati per insondabili ragioni a fissare una seduta unica con tutto e di più messovi dentro, non restava che anticipare alle 17 del 30 dicembre l’inizio dei lavori e ipotizzare l’eventuale prosecuzione nella mattinata del 31. Devo amaramente ammettere – è stato il “mea culpa” di Santantonio – che un ordine del giorno come quello dell’ultima seduta non è rispettoso del lavoro che i consiglieri e i membri della giunta dedicano in quest’aula per la nostra città”.
Se il presidente ha fatto rilievi sull’organizzazione dei lavori, figurarsi i consiglieri. Già in avvio di seduta il Pd ha espresso riserve, per usare un eufemismo, su una convocazione “in presenza”, in tempo di Covid-19, per una durata così lunga, quando molte altre amministrazioni comunali hanno già da tempo avviato la modalità di convocazione in videoconferenza grazie alle moderne piattaforme web, con adeguata pubblicità alla cittadinanza.
Alla mezzanotte tra il 30 e il 31, a punto all’ordine del giorno non ancora concluso, ha protestato il consigliere di Rinascita Civica, Alessandro De Bastiani, secondo il quale la seduta doveva interrompersi a mezzanotte in punto e riaggiornarsi alle 10 del giorno successivo.
Anche qui acceso confronto, con ulteriore allungamento dei lavori, dopodiché Santantonio, confortato dal segretario Lino Nobile, ha optato per “sforare” le 24 e arrivare alla votazione del punto che si stava trattando. “Il vostro ostruzionismo di questa sera vi sta tornando contro” ha detto il consigliere leghista Toni Da Re guardando i banchi del centrosinistra.
Scollinate abbondantemente le 14 dell’ultimo dell’anno, anche a causa dell’inizio ritardato della seconda parte di seduta, l’ordine del giorno prevedeva ancora di trattare ancora 5 interrogazioni a risposta orale delle minoranze.
Questa volta su Santantonio, che ha proposto di rinviarle ad altra seduta, si è scagliato il “fuoco amico” della Lega: “Lei non può sminuire la rappresentatività di questo consiglio comunale – ha tuonato lo storico consigliere del Carroccio, Mario Rosset – prendendo una decisione unilaterale. Prima sentiamo cosa ne pensa chi ha presentato le interrogazioni”.
Santantonio ha provato a intervenire ma Rosset lo ha bloccato: “Lei parla dopo. Mi sto arrabbiando anch’io sul modo di gestire questo consiglio comunale. Diamo la parola a chi ha presentato le interrogazioni”.
“Accetto l’invito del consigliere Rosset” ha poi detto Santantonio. L’opposizione ha acconsentito di discutere in un’altra seduta le sue interrogazioni e l’assemblea-maratona si è conclusa.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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