È di questa mattina, martedì, l’annuncio della morte del politico Roberto Maroni, scomparso all’età di 67 anni.
Ex ministro dell’Interno tra il 1994 e il 1995, poi del Welfare dal 2008 al 2011, ha ricoperto il ruolo di segretario federale della Lega Nord tra il 2012 e il 2013.
Stava combattendo contro una malattia da quasi due anni, ma nella nottata le sue condizioni si sono aggravate e non c’è più stato nulla da fare.
Noto per essere stato lo storico “numero due” di Umberto Bossi, aveva ricoperto il ruolo di governatore della Regione Lombardia dal 2013 al 2018 e anche di ministro del Lavoro e delle Politiche sociali durante il governo Berlusconi, dal 2001 al 2006.
Nel mesi scorsi era stato protagonista della cronaca politica per la sua visione del futuro del Carroccio: la sua proposta era quella di federare la Lega Nord con Forza Italia ed eleggere come segretario Luca Zaia per il post Salvini.
Una notizia, quella della sua scomparsa, giunta improvvisamente che sta generando cordoglio nel mondo politico, a partire naturalmente dalla Lega.
“La mattina ci ha accolto con una bruttissima notizia, che ci porta alla realtà in maniera così repentina. Se ne va una figura iconica della Lega, un amico e un compagno di viaggio con cui abbiamo condiviso tante battaglie e ideali” ricorda Zaia.
“Roberto è stato una persona per bene, che ha dato tanto per il nostro partito – aggiunge – ma che ha anche avuto uno standing istituzionale di prim’ordine, con la sua azione come Ministro in più Governi, come Governatore della Lombardia e anche come Segretario di partito”.
“Rivolgo le mie più addolorate condoglianze a tutta la sua famiglia e a tutti coloro che gli hanno voluto bene – conclude – Ci mancherà”.
Parole di cordoglio a cui si aggiunge anche il messaggio pubblicato dalla Lega sul proprio profilo Facebook, per ricordare il politico: “Grande segretario, super ministro, ottimo governatore, leghista sempre e per sempre. Buon vento Roberto”.
È stato un grande ministro, segretario e governatore – commenta l’europarlamentare Gianantonio da Re – Ricordo che quando era ministro dell’Interno sono andato a trovarlo a Roma e ho portato a casa i 3 milioni di euro per la Caserma dei Vigili del fuoco di Vittorio Veneto. Era un amico e ha scritto una pagina importante della storia della Lega”.
“Era un leghista vero, con il cuore e l’impegno solo per la sua terra e il suo unico movimento, la Lega. Riposa in pace Bobo” commenta il consigliere regionale Alberto Villanova.
“La notizia della scomparsa di Roberto Maroni mi rattrista molto. E’ venuta a mancare una brava persona, un uomo che ha dato un contributo amministrativo, politico e soprattutto umano sempre propositivo, pratico, pacato e garbato da Governatore, Ministro e Segretario della Lega” dichiara il sindaco di Treviso Mario Conte.
“La nostra è un’amicizia che ci lega dal 1993 – commenta l’ex sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini – da quando Maroni assieme a Bossi e Calderoli venivano a Vittorio Veneto dove è nata la Lega dalle nostre parti. All’epoca aveva 40 anni circa ed era un ragazzo pieno di energie e di idealità. Mi è sempre stato vicino e appoggiato. Lo rimpiango perchè era una persona al di sopra di ogni sospetto nel governo di quella lega nord che era conosciuta in tutto il mondo. Mi spiace perchè era giovane ma questa è la legge della vita e dobbiamo prenderla com’è”.
“Nonostante la distanza che c’è oggi con i Lombardi ogni tanto mi sentivo ancora telefonicamente con lui – continua – mantenendo così vivo il rapporto nato nel 1993 a Vittorio Veneto”.
Gentilini ricorda poi un aneddoto della loro amicizia: “ricordo quando da governatore della Lombardia è venuto a trovarmi a Treviso quando ero sindaco. Si è inginocchiato davanti a me e mi ha baciato la mano, come a dire ‘Giancarlo siamo sempre uniti per la grandezza della Lega”.
(Foto: Facebook – Luca Zaia).
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